Secondo i dati del Servizio Sanitario Inglese, il numero di persone affette da demenza sia sceso a meno della metà del livello prima della pandemia: 10.535 nel febbraio 2021 rispetto alle 23.392 nel febbraio 2020. In pratica si legge che il numero di persone che hanno ricevuto una valutazione della memoria è diminuito di due terzi, mentre i rinvii alle cliniche della memoria - per la diagnosi di demenza - sono diminuiti del 42%. Di conseguenza il numero totale di pazienti di età superiore ai 65 anni con diagnosi di demenza è diminuito di poco più di 43.000 unità, pari a un calo del 10%. "Quando parlo con le persone affette da demenza, è evidente la mancanza di contatto e supporto per loro e le loro famiglie", ha detto Paul Edwards, direttore dei servizi clinici presso Dementia UK. “Uno dei grandi problemi è proprio questo arretrato diagnostico. Abbiamo migliaia di persone in attesa, ma quello che non sappiamo ancora è quando i servizi prenderanno in carico quelle persone".
Sono calati anche i numeri del monitoraggio dei pazienti. Il numero di coloro ai quali era stata rivista la terapia nei 12 mesi precedenti è diminuito del 55% tra febbraio 2020 e febbraio 2021. Contestualmente, nel febbraio 2021 solo il 37% dei pazienti con demenza aveva ricevuto un piano di cura o una revisione del piano di cura annuale nel precedente 12 mesi, rispetto al 73% di febbraio 2020.
I piani di assistenza alla demenza stabiliscono il tipo di assistenza di cui i pazienti e i loro assistenti potrebbero aver bisogno, mentre le revisioni annuali aiutano a stare al passo con eventuali cambiamenti nelle condizioni del paziente. I dati del SSN mostrano invece un preoccupante allentamento nell’assistenza e nella cura di questi pazienti.
Jill Davidson si prende cura di suo marito, Paul, affetto da una rara forma di demenza. Ha visto un consulente l'ultima volta nel gennaio 2019 - la revisione prevista un anno dopo, causa Covid, non è mai avvenuta. Con la ripresa dei servizi, la prima data disponibile per un appuntamento è giugno 2021, più di due anni dopo la data prevista. Gavin Terry, responsabile dell'Alzheimer's Society, ha dichiarato: "Ora che i vaccini sono stati consegnati ai gruppi con la massima priorità, bisogna garantire che le revisioni dei piani di cura vengano riprese il più rapidamente possibile".
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)