Secondo Francisco Javier Ortega, psicoterapeuta familiare e supervisore della Scuola di Terapia Familiare dell'Ospedale San Pablo di Barcellona, anni fa i nonni svolgevano la funzione che ci aspettava in questa fase della vita: visitare i nipoti, o accoglierli in casa, per trascorrere del tempo insieme giocando, così da rafforzare il legame di attaccamento. "Oggi il loro ruolo nella sfera familiare è radicalmente cambiato". Questo cambiamento è fondamentalmente dovuto, spiega Ortega, al fatto che entrambi i genitori lavorano, così i nonni «diventano genitori per la seconda volta, vivono una doppia genitorialità. Si è quindi passati da pochi incontri amichevoli all'obbligo di assistenza».
Ma sono molti i casi in cui questa cura è fonte di conflitti, tra questi Francisco Javier Ortega ne evidenzia due: quello della lealtà e quello della gerarchia. La prima si riferisce al fatto che i nipoti possono non accettare questo ruolo genitoriale perché, ovviamente, non sono i loro genitori, e pertanto restano refrattari alle norme imposte. I vecchi nonni si limitavano a giocare, parlare o regalare ai nipoti dei cioccolatini di nascosto in un gesto di complicità. Adesso sono coloro che organizzano le giornate e assegnano compiti, come ordinare la stanza e mettere il piatto in lavastoviglie.
In precedenza, afferma poi Ortega, i nonni rappresentavano una figura di continuità nella famiglia: i nipoti chiedevano loro racconti sulle proprie radici, ed erano i depositari dell’ eredità familiare. Oggi si assiste ad una perdita, dal momento che i nipoti discutono spesso degli ordini ricevuti dai nonni, non più considerati una fonte di conoscenza del passato, ma piuttosto dei secondi genitori. Del resto il ruolo stesso delle persone anziane è cambiato in pochi decenni: i loro stessi bisogni sono cambiati in funzione di un invecchiamento ritardato, e i 65-70enni di oggi hanno una maggiore consapevolezza del tempo libero e del divertimento, pur senza dimenticare il loro sostegno incondizionato alla famiglia in caso di bisogno. Nel futuro per Ortega la situazione non migliorerà di molto, dal momento che l'età pensionabile sarà ritardata, le persone vivranno più a lungo e i bambini nasceranno più tardi, quindi i nonni avranno meno tempo per prendersi cura di se stessi, e se lo faranno, le loro condizioni fisiche o mentali non saranno ottimali.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)