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Finizio Michela

Dai baby agli anziani il test del benessere per tre generazioni: così le 107 province

Il Sole 24 ore, 28-06-2021, p.2

Tre province molto diverse “vincono” la sfida della Qualità della vita declinata per i tre target generazionali, in base agli indicatori statistici selezionati dal Sole 24 Ore. Cagliari si distingue per essere una provincia a misura di bambino. Ravenna un luogo attraente per i giovani. Trento svetta per il benessere degli anziani. Se per parlare di benessere in generale bisognerà aspettare la tradizionale classifica di fine anno, nel frattempo le tre nuove classifiche “generazionali” (ciascuna composta da 12 parametri) misurano con i numeri la vivibilità dei territorio per bambini, giovani e anziani. Gli indicatori sono stati selezionati per evidenziare particolari aspetti che influenzano la qualità della loro vita.

I tre nuovi indici documentano la capacità delle istituzioni di mettere in campo servizi efficienti, le relative condizioni di vita, le lacune nei confronti dei più fragili e le aspettative dei più giovani. Ne emerge un quadro nel quale, da Nord a Sud, i divari territoriali assumono purtroppo anche contorni generazionali. Mentre si conferma il ritardo generale del Mezzogiorno che nelle tre graduatorie popola quasi sempre il fondo delle classifiche, è confrontando i singoli indicatori che si scoprono realtà locali complesse e sfaccettate.

Basta fare alcuni esempi sulle tre province capofila. Cagliari, ad esempio, primeggia per numero di pediatri attivi e offre uno dei rapporti migliori tra retta dell’asilo nido e reddito medio dichiarato, offrendo il posto al 27% dei bambini da 0 a 3 anni. Ma scende al 71° posto (sul totale delle 107 province) per qualità della vita dei giovani e al 25° per gli anziani. Tuttavia, nella stessa provincia (si veda a pagina 5) i residenti sotto i 10 anni sono diminuiti del 14% negli ultimi cinque anni, mentre è cresciuta (+11%) la popolazione anziana. Ravenna e Trento, invece, sembrano unire diverse generazioni: entrambe, oltre ad essere le più attrattive rispettivamente per i giovani e per gli anziani, si piazzano nelle top ten anche delle altre due categorie.

Nelle tre top ten, inoltre, pesa la quasi totale assenza delle grandi aree metropolitane, ad eccezione di Bologna (già prima per la Qualità della vita 2020) che guadagna l’ottavo posto per benessere dei giovani e il quinto per gli anziani. Milano e Roma appaiono solo nella top ten dedicata agli over 65, trainate dagli importi medi delle pensioni.

I numeri, ovviamente, spiegano solo in parte i differenti livelli di qualità della vita di anziani, giovani e bambini. La scarsa disponibilità di statistiche capaci di indagare questi aspetti non aiuta. I tre indici, però, mentre il futuro dell’Italia si gioca tra inclusione e coesione sociale grazie ai fondi del Pnrr che vanno in questa direzione, vogliono proporre un primo tentativo di analisi delle disuguaglianze generazionali, a cui sempre più spesso dovrà guardare la politica.

(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)

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Autore (Cognome Nome)Finizio Michela
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2021
Pagine2
LinguaItaliano
OriginaleSi
Data dell'articolo2021-06-28
Numero
Fonte
Approfondimenti Online
FonteIl Sole 24 ore
Subtitolo in stampaIl Sole 24 ore, 28-06-2021, p.2
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)
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Approfondimenti
Finizio Michela
Attori
Parole chiave: Benessere Qualità dei servizi Qualità della vita