(function() { var ga = document.createElement('script'); ga.type = 'text/javascript'; ga.async = true; ga.src = ('https:' == document.location.protocol ? 'https://' : 'http://') + 'stats.g.doubleclick.net/dc.js'; var s = document.getElementsByTagName('script')[0]; s.parentNode.insertBefore(ga, s); })();
Iscrizione newsletter Chiudi

Registrati alla Newsletter, per essere sempre aggiornato.

* Campo obbligatorio

Indirizzo Email

*

Nome

Cognome

Tipologia Utente:

*
*
Carta d'Identità Centro Studi 50&Più Chiudi

Bueno Juanjo

Cuando es imposible salir de casa - Quando è impossibile uscire di casa

El Pais, 23-02-2024

Per la Fondazione dei Mutui Proprietari circa 100.000 persone a Madrid non hanno la possibilità di cercare un'alternativa e vivono permanentemente chiuse nelle proprie case. La mancanza di accordo tra vicini (47%) e ragioni economiche (55%) sono le ragioni principali per non realizzare questo tipo di miglioramenti. Un altro studio di Fotocasa stima che il 38% degli spagnoli viva in case difficilmente accessibili. 


Cocemfe (Confederazione Spagnola delle Persone con Disabilità Fisiche e Organiche) propone da anni una riforma del Regio Decreto 1/2013. La modifica dovrebbe intervenire affinché i costi delle opere e degli interventi di accessibilità negli elementi comuni in cui vivono le persone con disabilità o con più di 70 anni siano assunti integralmente dalle stesse comunità di quartiere, anche se superare le 12 mensilità ordinarie delle spese comuni, una volta detratti i sussidi, come stabilito dalla norma. 


Anche Famma, la Federazione delle associazioni delle persone con disabilità fisiche e organiche di Madrid, ritiene che in Spagna ci sia un impegno per costruire alloggi accessibili per le persone con disabilità sulla carta, ma la realtà è molto diversa. In particolare la legge sulla proprietà orizzontale è il grande ostacolo che esiste per sbloccare la situazione che punisce milioni di persone.Non è un segreto che le difficoltà più importanti si riscontrano negli accessi e nelle aree comuni dell'edificio, ma il problema principale resta la mancanza di ascensore. 


Sebbene il profilo dei cittadini che vivono in condomini di tre o più altezze senza ascensore, e che rappresenta il 10% della popolazione, sia quello delle persone di età superiore ai 60 anni, ci sono anche giovani che vivono in case più centrali che decidono di lasciare l'edificio senza ascensore, che invece beneficerebbero di un maggiore comfort.


Dal 2010, il Codice Tecnico dell'Edilizia richiede che tutti gli edifici residenziali, sia pubblici che privati, siano accessibili agli ingressi e nelle aree comuni (corridoi, garage, giardini, ecc.), Tuttavia, è previsto un minimo del 4% degli immobili accessibili per progetti di edilizia sovvenzionata. Realizzare azioni di accessibilità (ascensore, rampa, salvataggio del gradino della porta, apertura motorizzata...) ha infatti un prezzo.

(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)

TORNA ALLA PAGINA PRECEDENTE     AGGIUNGI AI PREFERITI     I MIEI PREFERITI
Autore (Cognome Nome)Bueno Juanjo
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2024
Pagine
LinguaSpagnolo
OriginaleSi
Data dell'articolo2024-02-23
Numero
Fonte
Approfondimenti Online
FonteEl Pais
Subtitolo in stampaEl Pais, 23-02-2024
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)
Volume
Approfondimenti
Bueno Juanjo
Attori
Parole chiave: Barriere architettoniche