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Leung Wency

Creating a dementia-inclusive exercise environment

The Globe and Mail, 02-12-2019, p.15

La malattia di Alzheimer e altre forme di demenza possono ostacolare l'equilibrio, la coordinazione e la motivazione, rendendo difficile, per le persone che ne soffrono, la partecipazione all’attività fisica che, al contrario, potrebbe migliorare la loro qualità di vita. All'Università di Waterloo, in Canada, si sta studiando per individuare gli strumenti più adatti per far sì che le persone colpite da demenza possano mantenere il più a lungo possibile attivo il corpo, attraverso la formazione di un corpo di insegnanti di ginnastica e personal trainer preparati, in grado di adattare lo sforzo fisico alle capacità cognitive dei malati.


Poichè il numero di Canadesi colpiti da demenza aumenta, “abbiamo il dovere di aiutare queste persone a vivere la miglior esistenza possibile, nonostante il fatto che siano portatori di una disabilità”, ha detto Lauren Bechard, dottoranda presso il dipartimento di kinesiologia presso l'Università di Waterloo. Negli ultimi anni, Bechard, e i suoi colleghi hanno raccolto un gran numero di informazioni sia dalle persone con demenza sia dai loro caregiver in tutto il paese e stanno ora utilizzando le informazioni ricevute per la progettazione di strumenti e strategie che incrementino la loro partecipazione all'attività fisica. Tra tutti questi strumenti il primo è quello che Bechard descrive come un vero e proprio “passaporto.” Si tratta di una carta di identità che le persone affette da demenza possono portare con sè e mostrare nei diversi centri di attività locali, che fornisce informazioni circa la loro condizione indicando di cosa hanno bisogno per partecipare alle attività sportive.


Un secondo strumento è un programma di formazione per gli insegnanti di ginnastica e i personal trainer sul tipo di esercizio da condurre con le persone affette da demenza o da Alzheimer. Il programma indica alcuni accorgimenti fondamentali, dall’uso di musica e luci piuttosto soft, ad un linguaggio semplice e chiaro. Jennifer Heisz, professoressa associata al dipartimento di kinesiologia presso la McMaster University, ha dichiarato che i ricercatori stanno ancora cercando di capire quale sia il tipo ideale, la frequenza, la durata e l'intensità degli esercizi utili per le persone colpite da demenza, ma è certa che, come suggerisce la ricerca, l’esercizio fisico adeguato sia utile per prevenire o rallentare la progressione della malattia. Infatti, sostiene che l’esercizio fisico sembra favorire la crescita di nuove cellule nell'ippocampo, un'area del cervello coinvolta nella memoria. L’esercizio ad alta intensità, in particolare, dà una spinta immediata ad una particolare proteina della famiglia delle neutrofine, chiamata BDNF, che può essere descritta come un vero e proprio fertilizzante a supporto della crescita delle cellule e della funzione celebrale. È assodato che le persone affette da demenza tendono proprio ad avere una carenza di questa proteina. Sebbene gli studi siano ancora a livello embrionale, di certo si può ormai affermare che l’esercizio fisico aiuta queste persone a migliorare il proprio stato d’animo, la lucidità e il senso di benessere.

(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)

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Autore (Cognome Nome)Leung Wency
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2019
Pagine15
LinguaInglese
OriginaleSi
Data dell'articolo2019-12-02
Numero
Fonte
Approfondimenti Online
FonteThe Globe and Mail
Subtitolo in stampaThe Globe and Mail, 02-12-2019, p.15
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)
Volume
Approfondimenti
Leung Wency
Attori
Parole chiave: Attività fisica Malattia di Alzheimer