Da una indagine di facile.it risulta che il covid-19 ha cambiato anche il rapporto fra italiani e settore assicurativo.
Se fino a pochi mesi fa le assicurazioni erano considerate una spesa da non sopportare se non obbligatoria, oggi sono sempre più numerosi coloro che capiscono il valore di tutela preventiva di questi prodotti.
Gli ambiti in cui si rivaluta la copertura assicurativa sono il lavoro e la salute. Nel primo campo oggi si teme più che in passato di perdere il lavoro e questo evento a differenza che in passato non è legato al mutuo per l'acquisto della casa ma al rischio di non poter pagare l'affitto.
Diversa è la percezione del rischio in base all'età. Le fasce di età che più temono di perdere il lavoro sono i 25-34enni e i 45-54enni, con una percentuale di propensione alla sottoscrizione di polizze, rispettivamente, dell’8,9% e del 7,6%. La media nazionale del 5,5%.
Anche il timore di perdere la salute è forte. Dall'indagine risulta che che sono oltre 3,8 milioni gli italiani che vogliono tutelarsi con una polizza salute o vita, oltre 1,6 milioni di individui vorrebbero sottoscrivere una copertura mirata per il Covid-19.
Anche in questo caso sono notevoli le differenze generazionali; sono più sensibili al tema della salute i più giovani. Su una media nazionale dell’8,8%, la percentuale di chi vorrebbe sottoscrivere una polizza salute o vita sale al 10,9% nell'età compresa tra i 18 e i 24 anni e arriva al 12,3% tra i 25 e 34 anni. Gli over 65 sono più 'fatalisti': tra loro la percentuale di chi ha dichiarato di voler sottoscrivere una polizza inferiore al 7%.
Il responsabile della ricerca spiega che i giovani sanno di avere un futuro lavorativo, e quindi economico, più incerto rispetto a quello toccato ai loro genitori. Hanno anche la fortuna di essere meno ingabbiati da retaggi culturali che vedevano nei prodotti assicurativi una spesa e non una tutela.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)