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Costalunga Anna

Cosa non ha funzionzto nelle case di cura svedesi?

19-05-2020

In Svezia più della metà dei decessi di anziani imputabili al coronavirus sono avvenuti nelle case di cura.

Il Paese, con oltre 10 milioni di abitanti, ha attuato una strategia differente da ogni altro stato europeo, limitando notevolmente il lockdown, a favore del principio di autoresponsabilità.

“Siamo adulti e dobbiamo agire da adulti”, con queste parole il primo ministro Stefan Löfven si è rivolto alla Nazione per annunciare l’inizio della crisi. “Nessuno sarà lasciato solo, ma ciascuno di noi ha una grande responsabilità”, ha precisato.

Il Governo, infatti, tenendo conto anche di diversi fattori - quali la scarsa densità abitativa e la diffusione del modello di famiglia mononucleare - ha ritenuto di non procedere alle chiusure.

Ha tenuto aperti bar, ristoranti e persino le scuole primarie, raccomandando nel contempo alla popolazione il rispetto del distanziamento sociale e delle regole di igiene.

Solo il 31 marzo è stato introdotto il divieto di visita nelle case di cura. Ma questo tipo di strutture, a differenza di quanto accade in altri paesi, sono spesso costituite da complessi ampi che ospitano centinaia di residenti.

Molti dei posti sono messi a disposizione delle fasce più povere e più deboli, col risultato di dar luogo a gruppi di anziani molto vulnerabili, almeno secondo le parole dello stesso ministro per la salute e il Welfare, Henrik Lysell.

Kommunal, il maggiore sindacato dei lavoratori municipali, al quale sono iscritti molti operatori sociali, ha lamentato più volte le difficili situazioni di precariato, nelle quali il personale delle case di cura si trova costretto a lavorare.

A marzo scorso il 40% del personale delle case di cura della città di Stoccolma è composto da lavoratori non qualificati con contratti a termine, pagati ad orario e privi di ogni sicurezza sul lavoro. Il 23%, invece, è composto da lavoratori a tempo.

In altre parole, persone che non possono permettersi di restare a casa neanche se si scoprono malati. Il sindacato alla fine di aprile ha fatto presente alle autorità l’aumento del numero dei decessi nelle residenze, ma, secondo i familiari, lo staff continua ad essere privo dei dispositivi di sicurezza.

Rimane il fatto che è lo stesso primo ministro Löfven a dover ammettere, poco tempo fa, la incapacità del welfare svedese nel proteggere i più deboli, ovvero i più anziani. Infatti, al 14 maggio, il 48.9% dei decessi è ascrivibile agli ospiti delle case di cura.

Ma cos’è che è andato storto?

Ad oggi, oltre alle carenze strutturali già citate sul personale, si levano molte voci critiche da parte degli stessi operatori sui protocolli sanitari nazionali.

Le misure previste dal sistema sanitario, infatti, non prevedono il trasporto del malato dalla struttura all’ospedale e, contemporaneamente, vietano al personale delle case di cura la somministrazione dell’ossigeno, senza l’assistenza da parte di un medico autorizzato. E questo neanche nel caso del ricorso alle cure palliative.

Mikael Fjällid, anestesista di primo soccorso nelle strutture private, ritiene che molte vite si sarebbero salvate se i protocolli fossero stati disattesi.

Dal canto loro, le autorità sanitarie si difendono sostenendo la pericolosità del trasporto di persone malate e anziane, come pure la difficoltà della somministrazione della terapie dell’ossigeno da parte di personale non qualificato.

Inoltre, aggiungono, va valutato lo spaesamento della persona anziana, spostata in una struttura diversa e straniante come quella ospedaliera.

In ultimo non si può negare l’eventualità di contrarre il virus proprio nell’ospedale stesso.

Rimane il fatto che in aprile, secondo i dati del’istituto di statistica svedese, sono decedute 10.458 persone, la lista più lunga dopo l’esplosione influenzale del 1993.

(Fonte: www.bbc.com)

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Autore (Cognome Nome)Costalunga Anna
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2020
Pagine
LinguaInglese
Data dell'articolo19000101
Numero
Fontewww.bbc.com
Approfondimenti Online
Subtitolo in stampa19-05-2020
Fonte da stampare(Fonte: www.bbc.com)
Volume
Approfondimenti
Costalunga Anna
Attori
Parole chiave: Analisi comparative Ospedale Residenza Sanitaria Assistenziale