Dall’inizio dell’epidemia, si è sempre parlato del pericolo nel quale incorrevano gli anziani. Le notizie degli ultimi giorni ci mostrano come questo rischio sia diventato sempre più reale e quanto la morte sia vissuta in solitudine, lontano dagli affetti. La cronaca ci offre notizie di Case di riposo in isolamento, di strutture dove il contagio del coronavirus non si è fermato, di Paesi isolati proprio a causa di questo.
La morte degli anziani non può essere archiviata con facilità.
La loro scomparsa, infatti, è perdita di saggezza, di memoria, di un dialogo che si interrompe con i giovani. Sono loro che, in molti casi, hanno pagato con la pensione le bollette dei figli, che altrimenti non sarebbero state pagate. I nonni sono i compagni di gioco dei nipoti, un aiuto che ha permesso ai figli di risparmiare i soldi per le baby sitter.
“I sogni degli anziani sono impregnati di memoria e, quindi, fondamentali per il cammino dei giovani, perché sono le radici. Dagli anziani viene quella linfa che fa crescere l’albero, fa fiorire, dà nuovi frutti". (Discorso del Papa ai membri dell’Associazione Nazionale Lavoratori Anziani, 16 dicembre 2019)
(Fonte: tratto dall'articolo)