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Carrino Antonella

Contrastare il digital divide: l’Italia non può lasciare indietro nessuno

17-02-2020

Questo il dato di partenza fornito dalle stime dell’Ocse. In Italia circa il 26% della popolazione tra i 16 e i 74 anni non ha mai navigato in rete, a fronte di una media del 14% negli altri Paesi dell’Organizzazione. Si tratta di 10 milioni di cittadini che non utilizzano internet. 

Ormai da anni l’utilizzo consapevole della rete è  indicato dall’Ue fra le otto competenze chiave per vivere al meglio la cittadinanza  dell’Unione.La trasformazione digitale in Italia ha avuto un forte impulso con la nascita, nel 2016, del Team per la Trasformazione Digitale. Oggi un Ministero è dedicato al tema ed è guidato dalla ministra Paola Pisano. 

A capo del Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri è stato nominato Luca Attias che ha lanciato ora il progetto Repubblica digitale sottolineando come il problema in Italia non vada affrontato solo sul fronte delle infrastrutture.  In questo campo, sostiene Attias sul sito linkiesta,  sono stati avviati progetti che puntano a coprire le  cosiddette “zone bianche” (quelle in cui la rete non arriva o arriva molto debole). Sul fronte delle infrastrutture stanno lavorando Infratel (controllata dal Ministero dello sviluppo economico) e Open Fiber (nata dall'impegno di Enel e Cassa depositi e prestiti) .

Tuttavia, le vere ragioni del divario digitale sono altre. Per Attias bisogna combattere il divario digitale partendo dalla scuola evitando di affidare l’insegnamento delle competenze digitali al docente di italiano o a quello di matematica ma inserendo figure esperte. Sempre per Attias, non bisogna lasciare indietro chi a scuola non ci va più e non utilizza internet. E qui le strade sono due: da un lato iniziative di tipo “volontaristico” che invoglino soprattutto gli anziani a usare certi servizi, dall’altro lato occorre rendere obbligatorie certe pratiche online, magari in maniera graduale.

Per Attias, bisogna superare il pregiudizio che sia impossibile insegnare le novità digitali alle fasce senior della popolazione e ricorda l’esperienza fatta in Corte dei Conti quando alcune migliaia di computer dismessi nella P.A. furono donati ai centri anziani del Paese. Ricorda Attias che “era impressionante quanto gli anziani imparassero rapidamente a utilizzarli, anche perché la tecnologia ha applicazioni quotidiane utilissime anche per loro, basti pensare alla possibilità di parlare con il medico o di vedere il parente che vive lontano”.

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Autore (Cognome Nome)Carrino Antonella
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2020
Pagine
LinguaItaliano
Data dell'articolo19000101
Numero
Fonte
Approfondimenti Online
Subtitolo in stampa17-02-2020
Fonte da stampare
Volume
Approfondimenti
Carrino Antonella
Attori
Parole chiave: Digital divide Politiche riferite alla popolazione anziana