Secondo i dati dell'Osservatorio dell'Accessibilità dei Comuni della Spagna il 42% degli itinerari urbani analizzati nel Paese non è fruibile dai cittadini con difficoltà. Il rapporto analizza 262 comuni un totale di 860 percorsi urbani e 840 edifici comunali. Gli spazi pubblici urbani e gli edifici visitati interessano una popolazione di oltre 16 milioni di persone in contesti rurali e città di diverse dimensioni. Per quanto riguarda i percorsi, l'analisi comprende aree storiche e centri urbani, aree riabilitate e di nuova costruzione e, seguendo gli stessi criteri, il campione di edifici comunali comprende usi amministrativi, culturali, educativi e socio-sanitari.
L'Osservatorio ha individuato nei centri storici dei comuni le aree urbane quelli con gli indici di accessibilità più bassi. Si osservano invece indici di sviluppo positivi nelle aree di nuova costruzione. Inoltre, gli edifici di natura sociale e socio-sanitaria presentano minori difficoltà. La fondazione evidenzia che, tra le barriere registrate, l'impossibilità di fare un uso standardizzato di servizi igienici adeguati si osserva nel 72% degli edifici, ed è comune trovarli chiusi su richiesta di una chiave e utilizzati come depositi. Il rapporto sottolinea anche che gli attraversamenti pedonali non correttamente eseguiti e segnalati rappresentano un rischio per l'attraversamento della strada nel 60% dei percorsi nei centri storici con meno di 20.000 abitanti e nel 61% di quelli nelle aree riabilitate nei comuni con più di 500.000 abitanti. D'altra parte, rivela che la larghezza libera del passaggio migliora sostanzialmente nelle nuove aree di costruzione.
Allo stesso modo, nei centri storici dei comuni con più di 500.000 abitanti, il 94% dei percorsi presenta carenze nella fornitura e progettazione di aree di sosta per tutte le persone. Nelle nuove aree di quegli stessi comuni fino al 72% dei parcheggi riservati alle persone a mobilità ridotta presenta carenze significative, sia nella fornitura che nella progettazione. E in relazione al trasporto pubblico, i livelli più elevati di accessibilità alle fermate si osservano nei centri storici dei comuni fino a 50.000 abitanti e nelle aree di nuova costruzione dei comuni con meno di 20.000 abitanti.
Il rapporto analizza anche la questione spazio-pedonale. In questo caso, nelle nuove aree dei comuni con meno di 20.000 abitanti, fino al 70% degli attraversamenti pedonali è privo di segnalazione a terra, mentre in quelli con più di 500.000 abitanti, l'83% dei semafori situati nelle aree urbane non dispone di un dispositivo di avviso acustico. Infine, l'uso degli edifici rivela che l'83% dei servizi igienici adattati presenta barriere che ne impediscono l'uso normalizzato negli edifici amministrativi dei comuni con un numero di abitanti compreso tra 100.000 e 500.000. Inoltre, in quelli con più di 500.000, il 60% degli edifici socio-sanitari non consente a tutti di cambiare livello o di vagare tra i piani per mancanza di scale e ascensori.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)