In Gran Bretagna una impiegata di CARE si è messa a capo di una revisione giudiziaria sulla politica di vaccinazione obbligatoria suggerendo che 40.000 lavoratori che hanno perso il lavoro potrebbero citare in giudizio il governo per un risarcimento. Julie Peters, questo il suo nome, ha lavorato come direttrice del programma di una casa di cura a Poole, nel Dorset. Il suo lavoro si svolgeva prevalentemente in ufficio e raramente le veniva richiesto di visitare le case di cura. Tuttavia, ha perso il lavoro a causa della politica di vaccinazione obbligatoria imposta dal Ministero per la salute e l'assistenza sociale.
Insieme a Nicola Findley, un'operatrice di assistenza domiciliare a tempo pieno, ha chiesto un riesame giudiziario contro la politica del governo. Tuttavia, a dicembre, il loro caso è stato respinto da un giudice dell'Alta Corte. A seguito dell'inversione di tendenza del governo sulle vaccinazioni Covid obbligatorie per il servizio sanitario nazionale e gli assistenti sociali, la signora Peters ha ora suggerito che le decine di migliaia di lavoratori che sono stati licenziati o costretti a dimettersi dovrebbero ricevere un risarcimento. Ma il Governo, nella persona di Sajid Javid, ministro della salute, continua a difendere la sua politica, affermando che “non ha alcun motivo per chiedere scusa”.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)