In base ai piani in studio presso il Governo inglese, i lavoratori delle case di cura potrebbero essere obbligati per legge a sottoporsi alla vaccinazione contro il Covid-19. La mossa sarebbe controversa e potrebbe essere contestata legalmente. Il rischio è che un gran numero del milione e mezzo di assistenti sociali potrebbe dimettersi e molti potrebbero intentare azioni legali.

Pur non essendo ancora stata presa alcuna decisione in merito, fonti governative chiariscono anche che un requisito legale simile è stato preso in considerazione anche per alcuni degli operatori sanitari in prima linea, compresi quelli nei reparti.Tuttavia costringere legalmente i lavoratori a sottoporsi a un vaccino solleva serie questioni legali ed etiche.

Nadhim Zahawi, a capo della campagna vaccinale, aveva già definito "discriminatorie" idee simili che impongono la vaccinazione, inclusi i passaporti per i vaccini. Un precedente rapporto di un piano del governo per costringere tutto il Sistema Sanitario Nazionale e il personale sanitario inglese a sottoporsi al vaccino è stato criticato come "sinistro" da Unison. "Le vaccinazioni forzate sono la strada sbagliata e mandano un messaggio sinistro e preoccupante", ha detto Christina McAnea, segretaria generale del sindacato, che rappresenta circa 100.000 dipendenti del SSN.

Il piano però nasce dalle preoccupazioni per la scarsa diffusione del vaccino tra il personale delle case di cura tanto che, a febbraio scorso, uno dei maggiori operatori di case di cura del Regno Unito, Care UK, ha istituito una politica interna "no jab, no job" (niente vaccino niente lavoro). Un altro operatore, Barchester, ha detto che insisterà che il personale attuale sia vaccinato, avvertendo che chi "rifiuta per motivi non medici, si renderà non disponibile per il lavoro".