L'impiego di un regime palliativo a dosaggio ridotto a base di oxaliplatino e capecitabina per il trattamento di pazienti anziani e soprattutto fragili con carcinoma gastroesofageo avanzato ha permesso di ottenere una sopravvivenza simile a quella di un regime standard, ma con tassi inferiori di tossicità di alto grado e una migliore qualità di vita. Questi sono i risultati dello studio randomizzato GO2 che verrà presentato al prossimo congresso dell'ASCO di Chicago.
(Fonte: tratto dall'articolo)