Da uno studio americano emerge che, nonostante il miglioramento dei tassi di sopravvivenza al cancro, i suicidi, fra chi ha avuto una diagnosi per alcuni tipi di tumore (in specie pancreas e polmoni) sono di 2,5 volte superiori a ciò che si riscontra nella popolazione in generale. Gli scienziati hanno esaminato i dati di oltre 4,6 milioni di pazienti oncologici, tra cui 1.585 persone morte per suicidio entro un anno dalla diagnosi. La maggior parte dei pazienti deceduti per suicidio erano bianchi di sesso maschile, tra i 64 e gli 84 anni al momento della diagnosi. Gli uomini sono risultati essere più inclini al suicidio delle donne nella parte più giovane del campione; al contrario, tra i pazienti più anziani, le donne avevano un maggior rischio di suicidio rispetto agli uomini. Anche i pazienti divorziati hanno più eventi negativi rispetto agli sposati, ai single, alle vedove o separate. La depressione è considerata la principale causa del fenomeno anche se i ricercatori non sapevano se i pazienti considerati avevano ricevuto diagnosi di depressione o ansia. Non sono stati inoltre valutati i tentativi di suicidio falliti.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)