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Can AI help us look after older people? - L’Intelligenza Artificiale può aiutare nella cura degli anziani?

the Guardian, 04-06-2021

Kellye Franklin, 39 anni, è la principale badante di suo padre, Donald (81 anni), al quale è stata diagnosticata una demenza di livello da moderato a grave. Alla fine del 2019 ha fatto installare in casa dei sensori di movimento collegati a un sistema di Intelligenza Artificiale, collocati nella parte superiore delle porte e in alcune stanze, in modo da monitorare i movimenti degli abitanti e memorizzare i modelli di attività quotidiana della coppia, inviando alert al telefono di Kellye se il comportamento di Donald si discosta molto da quello abituale. Ad esempio, se esce senza fare ritorno in tempi brevi.

Ecco il mondo dei caregiver del 2020: nelle società ricche, sono i computer a guidare le scelte, sulla scia della carenza di badanti e assistenti e dell'invecchiamento della popolazione. Negli ultimi anni sono sorte molte cosiddette società "age tech", anche per controllare gli anziani. Ma molti geriatri si preoccupano dei potenziali danni causati da questa situazione. Sollevano domande sull'accuratezza dei sistemi, sulla privacy e sul consenso.

Se la tecnologia per aiutare a proteggere le persone anziane è infatti in uso da molto tempo, la novità è ora utilizzare strumenti di Intelligenza Artificiale nella vita quotidiana. Una caduta, un "comportamento errabondo" o un cambiamento nel numero delle visite al bagno che potrebbero segnalare un'infezione del tratto urinario, sono solo alcune degli eventi che attivano gli alert per i caregiver.

Clara Berridge studia le tecnologie digitali utilizzate nell'assistenza agli anziani all'Università di Washington. Nel 2014, ha intervistato 20 residenti anziani in un condominio indipendente che utilizzava un sistema di monitoraggio basato sull'intelligenza artificiale chiamato QuietCare. Ha attivato una chiamata dell'operatore ai residenti in casi come l'impossibilità di uscire dalla camera da letto o un cambiamento significativo nell'uso notturno del bagno. Quello che ha scoperto è sconvolgente. L'aspettativa di routine integrata nel sistema ha indotto i residenti a modificare il loro comportamento per cercare di evitare avvisi che avrebbero potuto disturbare i membri della famiglia. Una donna ha smesso di dormire nella poltrona reclinabile perché temeva che mostrasse inattività e attivasse un allarme. Altri si precipitavano fuori dal bagno per paura delle conseguenze se fossero rimasti troppo a lungo.

Un portavoce di QuietCare ha fatto notare che la configurazione studiata nel documento può ormai considerarsi “storica”. La versione attuale è infatti ora installata solo presso le strutture assistite in cui è il personale della struttura, e non i parenti, ad essere informato dei cambiamenti nei modelli di comportamento dei pazienti.

Franklin ha fatto del suo meglio per spiegare a suo padre come funzione il sistema, per il quale ora paga $ 40 al mese. A lui va bene così, fintanto che aiuta lei. “Non voglio mai essere un peso - dice -. Sono ancora tuo padre, non importa quanti sensori hai."

(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)

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Autore (Cognome Nome)
Casa Editrice, città
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Anno Pubblicazione2021
Pagine
LinguaInglese
OriginaleSi
Data dell'articolo2021-06-04
Numero
Fonte
Approfondimenti Online
Fontethe Guardian
Subtitolo in stampathe Guardian, 04-06-2021
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)
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Approfondimenti
Attori
Parole chiave: Caregiver caregiving Domotica, Design Malattia di Alzheimer