Iscrizione newsletter Chiudi

Registrati alla Newsletter, per essere sempre aggiornato.

* Campo obbligatorio

Indirizzo Email

*

Nome

Cognome

Tipologia Utente:

*
*
Carta d'Identità Centro Studi 50&Più Chiudi

Fabri Anna Paola

Caffè Alzheimer

Welfare Oggi, 3, 2015, pp.58-61

Esperienza della cooperativa Progetto Solidarietà di Senigallia. La regione Marche è una delle più anziane d’Italia e secondo le stime la popolazione demente ultra sessantacinquenne potrebbe superare i 30.000 soggetti. Nel 2000 il Ministero della Salute promuove il Progetto CRONOS, che dà “riconoscibilità” alla patologia di Alzheimer e che per questo fungerà da collettore per lo sviluppo di una cultura sociale e politica attorno al problema della demenza e alla necessità di una rete di servizi sul territorio (farmaci gratuiti, apertura di Centri Diurni e costituzione, in ciascuna Regione, delle UVA - Unità Valutative Alzheimer, strutture finalizzate alla diagnosi e al trattamento della demenza di Alzheimer). Nelle Marche se ne costituiscono 14; una a Senigallia. Nel 2009 la cooperativa decide di aprire un Caffè Alzheimer, uno spazio d'incontro e di incontri. L’idea nasce con la consapevolezza che la malattia di Alzheimer coinvolge molti aspetti che stravolgono la vita di chi è direttamente colpito dal morbo e di chi gli è accanto. Così, visto che le terapie farmacologiche sono quasi inefficaci, si cerca di trovare il modo di offrire comunque dei momenti di benessere per migliorare la qualità della vita. Il progetto Caffè Alzheimer si muove su diversi livelli: Gruppo di sostegno e cicli di incontri con il neurologo (Gruppo ABC) per i familiari; per malati, familiari, accompagnatori e volontari ci sono gli Incontri del Caffè, che si svolgono con cadenza quindicinale, sono fortemente caratterizzati da accoglienza, sorrisi, musica e balli. Momenti di incontro e di festa per contrastare l’esclusione sociale dei malati e dei loro familiari. E per accompagnare le famiglie e i malati in lista d’attesa in vista dell’ingresso al Centro Diurno, è stato attivato un Servizio Domiciliare di tipo educativo e professionale: un educatore con esperienza garantisce ascolto e suggerisce piccole attenzioni da riservare al malato nella sua quotidianità, e allo stesso tempo dà comunicazione degli altri servizi sul territorio. L’esperienza di Senigallia è stata usata a modello dalla Regione Marche nell’Atto di Programmazione a supporto delle persone affette da demenza richiesto alle Regioni dal Piano Nazionale Demenze (sancito dalla Conferenza Unificata del 30 ottobre 2014), che, tra l’altro, indicava obiettivi, azioni e strategie da intraprendere per la promozione e il miglioramento della qualità degli interventi assistenziali nel settore delle demenze.

(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)

TORNA ALLA PAGINA PRECEDENTE     AGGIUNGI AI PREFERITI     I MIEI PREFERITI
Autore (Cognome Nome)Fabri Anna Paola
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2015
Pagine58-61
LinguaItaliano
OriginaleNo
Data dell'articolo19000101
Numero3
Fonte
Approfondimenti Online
FonteWelfare Oggi
Subtitolo in stampaWelfare Oggi, 3, 2015, pp.58-61
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)
Volume
Approfondimenti
Fabri Anna Paola
Parole chiave: Buone pratiche Caffè Alzheimer Malattia di Alzheimer