Yang Quanfu, 55 anni, e vive a Shangai con sua madre di 89 anni.
Non sa se mandarla in una casa di cura per anziani o rivolgersi ai servizi di assistenza domiciliare.
"Dovrei essere responsabile delle sue cure", ha detto allo Shanghai Daily. “Posso sembrare egoista, ma voglio anche godermi la vita in attesa del pensionamento. Certo non mi aspetto che mio figlio si prenda cura di me un giorno. So già che non potrebbe permetterselo".

L'esitazione di Yang riassume i cambiamenti demografici e gli atteggiamenti del paese nei confronti dell'assistenza agli anziani in un momento in cui  i figli del baby boom degli anni '60 e '70 vanno in pensione, aggiungendosi alla popolazione anziana della Cina già in rapido aumento.

TouTiao, una delle piattaforme di notizie più popolari , ha condotto un sondaggio sulle parole di ricerca online, suddivise per fascia di età. Per la generazione di Yang, la ricerca principale è su "calcolo delle pensioni", seguita da "assistenza sanitaria", "benessere" e "cibo salutare".

Un recente rapporto del Credit Suisse stima che circa 245 milioni di persone, circa un quinto della popolazione cinese, andranno in pensione nei prossimi 10 anni.I

ntervistando 1.000 dei "baby boomer cinesi" tra i 49 e i 60 anni ha rilevato che i boomers sono molto ben disposti a spendere in cose come l'assicurazione sanitaria, gli integratori alimentari e i viaggi.

Tmall di Alibaba ha tra 150 e 250 milioni di utenti di età superiore ai 60 anni, secondo Ji Yun, direttore generale della famosa azienda per cosmetici e prodotti per la cura personale.

Ji ha detto che gli utenti più anziani in precedenza visitavano il sito da tre a cinque volte al mese, ma quella frequenza è ora aumentata fino a cinque volte al giorno. E ammette: "Questo settore ha un grande potenziale".

Un rapporto pubblicato dalla China Development Research Foundation la scorsa settimana ha reso noto che entro il 2050, quasi 500 milioni di cinesi avranno più di 60 anni, l’equivalente di un terzo della popolazione. Circa 350 milioni di persone avranno invece più di 65 anni.

Dalla Repubblica popolare ad oggi in Cina ci sono state tre diverse politiche demografiche.

La prima, negli anni '50, è stato il risultato delle politiche governative che incoraggiavano i genitori ad avere figli. Di conseguenza, la famiglia media aveva quattro o cinque figli, con un aumento della popolazione di quasi il 300%.

Il secondo e più grande baby boom è iniziato nel 1962 ed ha portato fino al 1973 a più di 20 milioni di nuove nascite all'anno.

Tra il 1986 e il 1990, infine, abbiamo assistito alla "politica del figlio unico".

La rapida crescita della Cina ha portato anche a forti e marcate differenze fra le generazioni.

"Eravamo, e siamo tuttora, molto diversi dai nostri compagni universitari più anziani", ammette Xu, 58 anni.
Xu ha appena firmato un accordo per andare in pensione un paio di anni prima del suo sessantesimo compleanno. Vuole mettersi in proprio per continuare a lavorare fino a 80 anni.
“In alcuni paesi, afferma, a 60 anni non si è affatto vecchi. Sto bene, sono tecnologico e mi sento giovane. Non voglio smettere di lavorare per stare a casa”.

Ha sottoscritto un’assicurazione ed è in cerca di una residenza a lungo termine dove trasferirsi.
Come del resto permette di fare il programma governativo del 2018, diretto agli over 60 che, se coperti da un piano assicurativo governativo, possono accedere ad una assistenza in una residenza assistita.
Il programma si basa sulla valutazione dello stato di salute e del tipo di assistenza necessario ed è diviso in 6 livelli.
Sono previsti differenti pacchetti di cura ai quali corrispondono piani assicurativi di costi variabili, sia per gli assistiti che per gli operatori socio-sanitari.
I servizi accessori vanno dal lavaggio dei capelli al servizio lavanderia, dalle iniezioni all’assistenza medica più specifica.