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Hutton Will

Baby boomers are the winners who have taken it all – now it’s time they gave some back - Baby boomers are the winners who have taken it all – now it’s time they gave some back - Baby boomers: è il momento di restituire

The Observer, 05-09-2021

Il sociologo Bobby Duffy scrive nel suo libro Generations che dovremmo abbandonare i miti generazionali - come, ad esempio, che i baby boomer sono tutti beneficiari egoisti ed edonistici del boom del dopoguerra, mentre i millennial sono tutti dei gran narcisisti che vivono nelle bolle dei social media, ossessionati dall'identità e alla ricerca di uno spazio sicuro. Come se entrambi i fronti generazionali fossero bloccati in reciproca antipatia e incomprensione. L'industria che è cresciuta intorno a tali, supposte, differenze generazionali onnicomprensive è invece fasulla.

Ciò che conta nel plasmare gli atteggiamenti sono le interazioni complesse, gli eventi vissuti da tutti, come la pandemia, e ciò che ogni coorte di età sperimenta collettivamente, come frequentare meno la chiesa o avere meno figli. Ma le generazioni non sono condannate alla guerra. Tanto le divide ma altrettanto le unisce. Ciò che guida i nostri atteggiamenti, sostiene Duffy, sono le cose fondamentali: la pandemia e la minaccia dell’altro; l'impatto della demografia, in particolare l'invecchiamento delle società; l'aumento dei laureati residenti nelle città; l’ammucchiamento degli anziani in comunità sempre più segregate; prezzi delle case assurdi accanto a redditi reali stagnanti; la trasformazione nella vita lavorativa delle donne; la diminuzione della speranza nelle società occidentali che domani sarà migliore di oggi.

Se la Gran Bretagna sta diventando un paese ingiusto, sempre più gestito “a beneficio dei vecchi”, non è perché questi hanno cospirato per vincere una battaglia tra le generazioni. È perché i politici conservatori sono stati più abili nello sfruttare le profonde correnti trasversali rispetto ai rivali progressisti. I giovani sono concentrati nelle città, mentre gli anziani sono segregati nei paesi più piccoli, quindi i loro voti contano in più circoscrizioni e votano molto più dei giovani.

Il discusso aumento dell'assicurazione nazionale per finanziare l'assistenza sociale è un caso eloquente: gli anziani beneficiari non occupati non pagheranno, ma i giovani sì. È ingiusto e ovviamente dovrebbe esserci un prelievo universale. Ma non è necessariamente cattiva politica. Gli anziani difficilmente si opporranno e, cosa importante, nemmeno i giovani, o non quanto dovrebbero. Pensano, a torto, come tutte le generazioni, che l'assicurazione nazionale sia ideata per pagare le prestazioni sociali. Durante la pandemia, c'è stata sorpresa per la portata della solidarietà intergenerazionale: quanti sacrifici hanno fatto i giovani per gli anziani.

Per Duffy, non è stata affatto una sorpresa. La destra è diventata abile nel produrre guerre generazionali di cui beneficia. La Brexit è una politica che accontenta i vecchi e i loro pregiudizi, negando ai giovani opportunità e un futuro europeo. Ma niente è scolpito nella pietra. Un numero sufficiente di over 60 potrebbe essere persuaso a seguire i giovani, sperando che non vivano una vita peggiore della propria. Grattando sotto la superficie i boomers che invecchiano riconosceranno una verità più grande: l’amore verso i giovani. Il compito dei progressisti è sbloccare quell'amore.

Non è stato provato, ma se mai un Baby Boomer Trust Fund fosse istituito per lasciare in eredità parte del loro patrimonio, sarebbe certo un successo. I boomer possiedono quasi la metà, circa 2 trilioni di sterline, di tutti i titoli immobiliari britannici. Nonni e genitori vogliono prendersi cura di se stessi, ma vogliono anche prendersi cura della loro società. Se un numero sufficiente di persone lasciasse in eredità almeno il 10% alla propria morte, il fondo potrebbe rapidamente valere 200 miliardi di sterline, una sorta di ricchezza sociale per aiutare tutta la società britannica.

Garantirebbe sostegno ai bambini in famiglie svantaggiate; permetterebbe a chiunque di pagare per la giustizia nei tribunali; aiuterebbe la formazione e la riqualificazione delle persone svantaggiate a metà carriera; sosterrebbe l'edilizia sociale e persino i rapporti con il continente di cui facciamo parte. Un simile fondo fiduciario investirebbe in grandi aziende per proteggerle dai danni del private equity. Le generazioni non hanno bisogno di colludere nella strategia conservatrice che cerca di dividerle: possono fare causa comune. La grande società, dice un aforisma greco, è quella in cui i vecchi piantano alberi sapendo che non siederanno mai alla loro ombra.

(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)

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Autore (Cognome Nome)Hutton Will
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2021
Pagine
LinguaInglese
OriginaleSi
Data dell'articolo2021-09-05
Numero
Fonte
Approfondimenti Online
FonteThe Observer
Subtitolo in stampaThe Observer, 05-09-2021
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)
Volume
Approfondimenti
Hutton Will
Attori
Parole chiave: Conflitti generazionali Welfare