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Berti Luisella

Aumenta la spesa per le attività culturali

www.50epiu.it, 15-07-2015

Federculture: Nel 2014 la spesa delle famiglie è stata di 66,1 miliardi di euro, più 2,1% sul 2013. Dati confortanti, ma rimangono molte note dolenti. Diminuiscono i lettori (-3,7%), più di 1 italiano su 5 non partecipa ad alcuna attività culturale. Rispetto all’età, superati gli anni dedicati allo studio si registra un consistente allontanamento dalla fruizione culturale soprattutto tra gli ultrasettantenni. Dopo due anni di crisi, la spesa delle famiglie italiane per cultura e ricreazione nel 2014 torna a crescere: è stata, infatti, pari a 66,1 miliardi di euro, circa 1,4 miliardi in più rispetto al 2013 (+2,1%) quando si era registrato un calo del 5% sul 2012 e del 10% sul 2011.

Secondo l’11° Rapporto Annuale di Federculture “Cultura, identità e innovazione la sfida per il futuro”, torna a crescere anche se di poco l’incidenza della spesa per cultura e ricreazione sulla spesa complessiva delle famiglie, 6,7%, anche se non si recuperano ancora i valori del 2010-2011, ma è importante notare che nell’ultimo anno l’aumento della spesa culturale è praticamente quadruplo rispetto a quello della spesa familiare complessiva: +2% contro +0,5%.

Si evidenzia anche nella fruizione un riavvicinamento dei cittadini alla cultura: aumentano nel 2014 coloro che frequentano il teatro +2,2%, il cinema +1,7%, e quelli che visitano musei e mostre +7,7%.

Ma in questo quadro positivo risulta anche che il rapporto degli italiani con le attività culturali e il patrimonio sia ancora ampiamente da costruire. Lo dice chiaramente il dato che vede, ancora, nel 2014 in calo i lettori, -3,7% e quelli relativi all’astensione culturale che dimostrano come in molte aree del Paese circa il 19,3%, un quinto degli italiani non partecipa a nessuna attività culturale. La percentuale è in crescita, visto che nel 2010 era pari al 15,2%, e raggiunge picchi del 30% nelle regioni del Sud Italia.

“Occorre ripartire dall’educazione e dall’offerta per rilanciare la partecipazione ma rimane irrisolto il nodo delle risorse a sostegno dello sviluppo del settore”, sottolinea Federculture.

Nel pubblico si è fermata l’emorragia degli scorsi anni. Il Fondo Unico per lo Spettacolo e il bilancio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo sono stabili, ma quest’ultimo rappresenta ancora solo lo 0,13% rispetto al prodotto interno lordo e lo 0,19% del bilancio dello Stato.

Ancora insufficienti e in diminuzione le risorse private: le erogazioni liberali diminuiscono del 19% e gli interventi delle fondazioni bancarie del 12%.

Altro dato preoccupante è quello che riguarda l’età dell’allontanamento dalla fruizione di cultura. L’astensione, infatti, inizia a salire subito dopo la fine degli studi superiori e universitari. Subito dopo i 25 anni (fascia di età 25-34) si passa ad un’astensione complessiva del 12,6%, con un balzo che raddoppia il 5,7% della fascia di età precedente. Percentuale che è destinata a salire in progressione nelle fasce di età successive, fino a superare il 46% tra gli ultrasettantacinquenni.

(Fonte: tratto dall'articolo)

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Autore (Cognome Nome)Berti Luisella
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LinguaItaliano
OriginaleNo
Data dell'articolo2015-07-15
Numero
Fontewww.50epiu.it
Approfondimenti Onlinehttp://www.50epiu.it/Home/Notizie/tabid/63/ID/2228/language/it-IT/AUMENTA-la-spesa-per-le-attivita-culturali.aspx
Subtitolo in stampawww.50epiu.it, 15-07-2015
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