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Assistenza anziani e disabili. In Italia solo il 2,5% del Pil a fronte del 3,5 della media Ocse. Ma non è solo un problema di risorse, serve un nuovo modello assistenziale

www.quotidianosanita.it, 26-11-2021

Dal Rapporto "Anziani e disabili: un nuovo modello di assistenza" realizzato dalla Fondazione per la Sussidiarietà (FPS), risulta che l'Italia destina all'assistenza di anziani e disabili risorse insufficienti: il 2,5% del prodotto interno lordo, contro il 3,5% dei paesi Ocse più sviluppati e molto meno di Germania (4,5%), Gran Bretagna (4,3%) e Francia (4,1%). Lo studio evidenzia il ruolo chiave del non profit che copre metà dell’offerta di posti letto per anziani e disabili (49%), rispetto al 42% di 10 anni fa. Cresce anche il privato, ora al 26%, mentre il settore pubblico è sceso dal 30% al 25%.

La ricerca segnala la necessità di istituire un Servizio nazionale per la non autosufficienza che superi l'attuale frammentazione degli interventi: un sistema integrato, con un fondo nazionale e un unico canale di accesso. Con 13,8 milioni di anziani, la Penisola ha uno dei livelli più elevati al mondo di popolazione con oltre 65 anni, circa il 23% (20% nell'Unione Europea). Una quota destinata a salire in futuro, prevede il rapporto FPS. La spesa per il "long term care" è in Italia circa lo 0,7% del prodotto interno lordo, la metà rispetto ai paesi Ocse (1,5%), e molto inferiore rispetto ai maggiori partner europei, come Francia (2,4%), Gran Bretagna (2,4%) e Germania (2,2%).

Il report suggerisce di ripensare il sistema mettendo in rete i servizi, valorizzando il ruolo dei medici di base e del volontariato, rafforzando l’assistenza domiciliare e nel contempo rendendo le RSA più accoglienti. Occorrono infine, conclude, strutture a bassa intensità di cura, ma anche ad alta intensità. È necessario integrare i servizi territoriali con l’assistenza sanitaria e superare la loro frammentarietà e standardizzazione. Osservando l’offerta - rileva ancora il rapporto FPS - bisogna superare i pregiudizi sulla natura degli enti (pubblico / privato / non profit) per concentrarsi invece sulla valutazione di qualità, efficacia ed efficienza del servizio. Va perciò coinvolto chi opera sul campo e offre un contributo essenziale nel ridisegnare i modelli di cura.

(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)

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LinguaItaliano
OriginaleSi
Data dell'articolo2021-11-26
Numero
Fontewww.quotidianosanita.it
Approfondimenti Onlinehttp://www.quotidianosanita.it/studi-e-analisi/articolo.php?articolo_id=100239&fr=n
Subtitolo in stampawww.quotidianosanita.it, 26-11-2021
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)
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