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Artrosi, attenzione ai primi sintomi. Le attuali terapie possono rallentare il progredire della patologia

www.insalutenews.it, 07-11-2020

Sono più di quattro milioni gli italiani che soffrono di artrosi, vale a dire il 12% della popolazione. Si tratta di una malattia reumatica cronica, caratterizzata da una progressiva degenerazione di tutta l’articolazione che ne è interessata.
Erroneamente, la si considera un acciacco che si presenta con l’avanzare dell’età, così, quel ‘doloretto’ che si avverte all’anca, al ginocchio, alle mani, o alle spalle è ‘normale'.


“Anche se questa malattia colpisce perlopiù le persone al di sopra dei 50 anni, spesso con problemi di sovrappeso o di obesità, quel ‘doloretto’ non va considerato come normale, ma va quanto prima segnalato allo specialista. Le terapie che abbiamo a disposizione, sia quelle farmacologiche e non, unite a una correzione dello stile di vita, possono fare molto per rallentare il progredire di questa patologia”, spiega il prof. Alberto Migliore, Presidente dell’Associazione Nazionale per la Terapia IntraArticolare dell’Anca con Guida Ecografica (ANTIAGE) e consigliere CReI (Collegio Reumatologi Italiani).

L’artrosi non fa distinzioni: può interessare in egual misura sia uomini che donne. Anche se nel sesso femminile vi è maggior frequenza di osteoartrosi della mano.
“Una parte importante della prevenzione dell’artrosi viene svolta dall’economia articolare, che consiste in un risparmio dell’articolazione impegnata nel compiere una determinata attività. Questo aspetto è particolarmente importante per quanto riguarda l’artrosi della mano, in soprattutto per le donne, abitualmente più impegnate nei lavori domestici durante i quali si compiono lavori che ‘stressano’ le articolazioni come strizzare o strofinare.

La prevenzione è sempre l’arma migliore, dicono gli esperti. Anche perché si limiterebbe l’uso, che spesso diventa abuso, di farmaci come antinfiammatori e antidolorifici presi in automedicazione che possono avere effetti collaterali nel lungo periodo sullo stomaco e sui reni, per esempio.
Meglio affidarsi al consiglio del medico che conosce il proprio quadro clinico, per usare questi farmaci al bisogno, mentre si interviene sulla sullo stile di vita e sull’attività fisica. È importante che i muscoli lavorino, perché sono essenziali nel coadiuvare la funzione dell’articolazione nel movimento. Se i muscoli non sono allenati, si lascia al solo scheletro il compito di muoverci e questo ha un costo sulle articolazioni.

(Fonte: tratto dall'articolo)

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LinguaItaliano
OriginaleNo
Data dell'articolo2020-11-07
Numero
Fontewww.insalutenews.it
Approfondimenti Onlinewww.insalutenews.it/in-salute/artrosi-attenzione-ai-primi-sintomi-le-attuali-terapie-possono-rallentare-il-progredire-della-patologia/
Subtitolo in stampawww.insalutenews.it, 07-11-2020
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Parole chiave: Disturbi e malattie legati all'invecchiamento Prevenzione