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Lago Grazia

Anziani: finché c’è vita c’è speranza

www.agenziafuoritutto.com, 07-12-2015

Siamo invasi da una ragnatela di rughe, perdiamo denti e capelli, l’udito e la vista s’assottigliano. Anche se ci sforziamo di accettare questo naturale processo di perdita che non risparmia nessuno c’è poco da star allegri. Una cinquantenne londinese dei nostri giorni (per motivi di privacy la chiameremo C) ha chiesto e ottenuto dal giudice l’ok per lasciarsi morire, rifiutando le cure prescritte dall’ospedale dov’era ricoverata dopo un tentativo di suicidio tramite overdose di paracetamolo e litri di champagne. Salvata in extremis la donna è ora gravemente lesa ai reni; per tornare a funzionare avrebbero bisogno d’essere sottoposti a dialisi. L’anno precedente la signora C, temendo d’ingrassare, aveva anche rifiutato la chemioterapia prescrittale per un tumore al seno. L’ospedale insiste per sottoporla a dialisi, i medici infatti, per missione, lottano a favore della la vita ritardando il più possibile il giorno della morte. Ma la paziente s’appella al tribunale: rivendica il diritto di rifiutare le cure e il giudice la favorisce. Tre figlie, quattro matrimoni, numerosi amanti e soldi da spendere in allegria dilapidando le fortune dei vari mariti. La sua ultima relazione è naufragata e C è sull’orlo della bancarotta. Per tutti questi motivi ha tentato il suicidio. Nell’articolo intitolato “Non voglio sfiorire con l’età”, pubblicato da Il Giornale lo scorso 3 dicembre, Erica Orsini riporta la dichiarazione al tribunale di una delle figlie. ”Per mia madre il suo aspetto, i suoi amori, i beni materiali sono sempre stati tutto. Adesso che non li ha più dice che la vita ha perso il suo luccichio, il suo splendore. Non vuole finire in un appartamento del comune, brutta e povera, vale a dire vecchia. Noi siamo devastati da questa decisione ma non posso dire che lei non capisca quello che sta facendo”. Anche se privi di fede in Dio e nella vita dopo la morte meglio non suicidarsi : ignoriamo cosa ci aspetta se ci facciamo violenza e poi finché c’è Vita c’è Speranza. Alla londinese C auguriamo di ripensarci.

(Fonte: tratto dall'articolo)

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Autore (Cognome Nome)Lago Grazia
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LinguaItaliano
OriginaleNo
Data dell'articolo2015-12-07
Numero
Fontewww.agenziafuoritutto.com
Approfondimenti Onlinehttp://www.agenziafuoritutto.com/web2/cultura/7590-anziani-finch%C3%A9-c%E2%80%99%C3%A8-vita-c%E2%80%99%C3%A8-speranza.html
Subtitolo in stampawww.agenziafuoritutto.com, 07-12-2015
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Parole chiave: Aspetti psicologici dell'invecchiamento Atteggiamento verso la morte Fine vita Storie di vita Tumore