Età della pensione più alta, meno neonati. Nei Paesi mediterranei dell'Europa, a differenza di quelli continentali e di quelli nordici, la disponibilità di tempo dei potenziali nonni condiziona favorevolmente la scelta delle coppie di avere un figlio. E dunque le riforme che nel corso degli anni hanno spostato in avanti il momento dell'uscita dal lavoro avrebbero contribuito al calo della natalità che si è registrato in quei Paesi. È questa la tesi di fondo di uno studio della Banca d'Italia uscito nei giorni scorsi, che per dimostrarla usa dati relativi a 11 Paesi per il periodo 2004-2018.
Il problema della denatalità tocca da vicino quasi tutto il Vecchio Continente, ma con intensità diversa: Italia e Spagna sono i Paesi in cui si è manifestato in modo più vistoso negli ultimi anni. Le conclusioni, che sfruttano una vasta mole di dati, sono le seguenti: il pensionamento dei genitori influisce sul momento in cui le coppie decidono di avere figli, ma solo nell'area mediterranea. L'autore dello studio osserva che il miglioramento dei servizi per l'infanzia (come ad esempio gli asili nido) potrebbe avere un effetto positivo nel caso l'elemento decisivo fosse proprio la debolezza di queste strutture. Ma se invece la forza dei fattori culturali e familiari fosse tale da risultare comunque decisiva, allora anche uno sforzo di questo tipo rischierebbe di essere insufficiente. In Italia l'attuale fase di calo delle nascite è iniziata nel 2008, dopo un relativo recupero dai minimi toccati già alla metà degli anni Novanta.
(Sintesi redatta da: Nardinocchi Guido)