L’Osservatorio Nazionale Alcol dell’Istituto Superiore di Sanità e la Società Italiana di Alcologia hanno messo a punto le raccomandazioni sul management dei disturbi da alcol in era COVID-19.
Il lavoro, pubblicato da Alcologia sul numero speciale “Alcol e COVID-19”, nasce dalla collaborazione favorita e coordinata formalmente dal Centro OMS per la ricerca sull’alcol in ISS con i Centri Alcologici Regionali della Toscana e della Liguria nella rete collaborariva nazionale I.CO.NA Italian Collaborating Network on Alcohol accreditata da anni attraverso il workplan concordato con l’OMS.
Il consumo di alcol in era COVID-19 rappresenta un’emergenza sanitaria per due ragioni. Difficoltà a gestire pazienti già affetti da disturbo da uso di alcol (DUA) e aumento del consumo di alcolici nella popolazione generale con relativi danni psico-fisici.
I pazienti affetti da DUA sono soggetti “fragili”. Sono a maggior rischio di contrarre il COVID-19 e in caso di infezione sono a maggior rischio di sviluppare sintomatologia severa.
Lo scoppio della pandemia da SARS-CoV-2 ha imposto misure draconiane per limitare la circolazione del virus e contrastare la diffusione di una nuova malattia che ha falciato soprattutto le persone oltre i 60 anni e determinato una vera e propria crisi sanitaria.
Il documento è disponibile in allegato.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)