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Carrino Antonella

16° Rapporto Censis sulla comunicazione: la piramide dei media

21-02-2020

16° Rapporto Censis sulla comunicazione: la piramide dei media

Dal 16° Rapporto Censis sulla comunicazione, “I media e la costruzione dell’identità”, emerge che le prime cinque fonti d’informazione utilizzate dagli italiani sono composte da strumenti tradizionali (telegiornali, reti televisive all news e quotidiani cartacei) seguiti da Facebook e infine dalle ricerche per argomenti sui motori di ricerca su internet (soprattutto Google). Quanto alle differenze generazionali, la piramide dei media degli anziani italiani ha al vertice  la televisione (96,5%), seguita da quotidiani (54,6%) e periodici (52,2%); subito dopo vengono internet (42,0%) e smartphone (38,2%). Televisione e carta stampata, quindi, costituiscono le fonti principali di informazione per gli over 65 . Tra i più giovani siamo (14-29 anni) nel campo della “transmedialità”; dove internet (90,3%) è più o meno appaiato con tv (89,9%), telefono cellulare (89,8%) e social media (86,9%).

Circa 6 italiani su 10 (59,1%) si informano attraverso i telegiornali e l’apprezzamento aumenta con l’età: dal 40,4% dei giovanissimi al 72,9% degli over 65. Facebook è il secondo strumento di diffusione delle notizie dopo i tg: lo utilizzano, per informarsi, circa 3 italiani su 10 (31,4%); segue nel 20,7% dei casi il ricorso ai motori di ricerca on line. Apprezzabile, per il Censis, anche il numero degli utenti (19,6%) di tv che forniscono notizie 24 ore su 24. Sembra reggere, e anzi leggermente aumentare, (è oggi al 17,5% con un +3,3 % in due anni) l’uso della carta stampata. Seguono i giornali radio (16,7%).

Quanto ai contenuti dei programmi seguiti, sul podio c’è la politica nazionale che interessa più di 4 italiani su 10 (42,4%) e supera di oltre 10 punti percentuali le voci classiche dei palinsesti informativi, come lo sport (29,4%) o la cronaca nera (26,1%) e rosa (18,2%). Meno seguite le notizie di taglio economico (15,3%) e quelle di politica estera (10,5%).

Importante il grado di valutazione che gli italiani esprimono sulle proprie competenze digitali. Infatti, per sfruttare appieno le opportunità offerte dai dispositivi digitali bisogna essere in grado di usarli bene. Anche qui emerge un gap generazionale ma anche sociale. In questo caso il Censis fa rilevare che 1 italiano su 4 (il 25%) ammette di non possedere le competenze necessarie. Esprimono un maggior deficit gli anziani (il 57,3%) mentre è più competente chi ha tra i 30 e i 44 anni (8,0%) e chi è più istruito (11,4%), alla pari con i più giovani (11,5%).

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Autore (Cognome Nome)Carrino Antonella
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2020
Pagine
LinguaItaliano
Data dell'articolo19000101
Numero
Fonte
Approfondimenti Online
Subtitolo in stampa21-02-2020
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Approfondimenti
Carrino Antonella
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Parole chiave: Dati statistici Differenze dovute ad età, sesso, razza, ecc. Digital divide Informatica Ricerca