Sono sempre più frequenti in Gran Bretagna le voci che ipotizzano un lockdown limitato agli over 50 in caso di una seconda ondata di coronavirus.

Nonostante le fonti governative si affannino a smentire, l’ipotesi, visti anche gli ultimi e repentini cambi di rotta del governo, non pare peregrina.
Ma un piano sanitario legato al solo fattore dell’età potrebbe funzionare?
E soprattutto, sarebbe accolto positivamente dalla cittadinanza?

Il blocco di marzo ha funzionato, perché ha convinto la stragrande maggioranza delle persone che era la cosa giusta da fare ed era nel proprio interesse.
Inoltre più l'elettore è anziano, più è probabile che sia ben disposto verso una proposta che proviene dal governo conservatore e da Boris Johnson.
Anche la persuasione gioca un ruolo. Un nuovo blocco potrebbe essere più facilmente essere accettato se il governo in realtà convincesse la popolazione che è nel loro interesse e in quello del paese.

Resta il fatto che esiste un legame comprovato tra età e coronavirus. Man mano che invecchiamo tendiamo a raccogliere comorbidità più pericolose – fattori di rischio per Covid – come malattie cardiache, diabete e forse anche a ingrassare nella prospera mezza età.

Qualcuno nel Governo potrebbe ancora essere attratto dalla strategia "dell’immunità di gregge".

Ciò significherebbe aprire i mercati molto anzitutto agli under-50 e accettare che il virus si diffonda attraverso di loro che, avendo meno probabilità di ammalarsi o morire, peserebbero meno sul SSN.

 L'economia potrebbe riprendersi più rapidamente e nel frattempo i più anziani potrebbero attendere il passaggio della tempesta, rimanendo al sicuro.
Nel frattempo il paese sarebbe anche molto più vicino da un vaccino, al cui accesso gli over-50 avrebbero naturalmente la precedenza.

Molta parte della stampa si domanda però perché anziché penalizzare ulteriormente gli anziani, non si chieda invece ai giovani di evitare situazioni a rischio, come gli assembramenti nei pub e sulle spiagge.