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Leoni Stefano

Volontari da tutto il mondo per i senior italiani

17-08-2019

L'istituto di Cesano Boscone ha avviato una collaborazione con il network AIESEC ospitando ragazzi in arrivo da tre continenti per progetti di volontariato rivolti ai senior della struttura. 


AIESEC, il network globale che si occupa di progetti di volontariato internazionale, ha avviato un progetto che coinvolge attivamente giovani volontari provenienti da ogni parte del mondo: i primi otto sono arrivati il 10 giugno da Romania, Russia, Egitto, Germania, Portogallo e Colombia. Questi ragazzi fanno parte di “Help to help”, l’iniziativa di AIESEC Italia che organizza attività mirate al rispetto delle pari opportunità e al supporto di anziani e persone con disabilità. In un periodo di sei settimane, i volontari hanno convissuto con gli ospiti che hanno scelto di trascorrere il loro soggiorno estivo nella sede principale di Sacra Famiglia, a Cesano Boscone, e anche ad Andora, in provincia di Savona.


“Si può dire che Sacra Famiglia è nata proprio grazie al volontariato che nel tempo ha assunto sfaccettature diverse e da alcuni anni si è cercato di dare a questo settore una struttura stabile. È importante sottolineare che non viene curato da un’associazione a sé stante, ma viene direttamente gestito dalla Fondazione. Le linee comuni sono le stesse, ma i circa 1.200 volontari si impegnano attraverso modalità molto diverse. Dai singoli adulti che sono andati in pensione e vogliono rendersi utili per finire con i giovani che scelgono il servizio civile. Ogni volontario segue un progetto specifico e sa perfettamente qual è il suo compito. La cosa più importante è che con gli ospiti si crea un legame e il volontario diventa per ciascuno un punto di riferimento”, commenta Guglielmo Fustella, Responsabile del Servizio Volontariato, in un’intervista rilasciata a VITA. “Ogni anno i volontari aumentano sempre di più, ad oggi ogni tre ospiti abbiamo un volontario che dona il suo tempo: l’apertura all’internazionalizzazione è un bel segnale positivo e ci auguriamo che qualcuno di loro si fermi qui da noi.”


Sono tante le formule con cui si può diventare volontari in Fondazione Sacra Famiglia: a partire dai più piccoli del Summer Green, un progetto estivo dedicato agli adolescenti dai 14 anni in su, al Servizio Civile Nazionale, passando per l’alternanza scuola-lavoro e alcune esperienze aziendali. Vengono coinvolti anche gruppi provenienti da diverse realtà del territorio: ci sono alcune classi delle scuole superiori, gruppi di studenti universitari e persone che arrivano dalle parrocchie nel milanese. La Fondazione, infatti, dispone di un “Centro Volontariato” attrezzato per accogliere piccoli o grandi gruppi di massimo 25 persone. Continua anche la collaborazione con le università, in particolare con l’Università Cattolica che propone progetti di scambio internazionale rivolti a studenti di atenei stranieri. Nel mese di maggio, ad esempio, sono arrivati i ragazzi dell’University of Kansas School per studiare il modello di assistenza rivolto a persone fragili, anziani e disabili. 


Nell’ambito del volontariato, ancora più longevo è il progetto torinese “Pony della Solidarietà”, nato nel 1999 presso la sede Auser. Grazie al contributo della Compagnia di San Paolo è stato possibile estendere il progetto a tutte le provincie del Piemonte, coinvolgendo le Auser territoriali e locali. L’obiettivo principale è sostenere l’assistenza domiciliare per quei senior che vogliono continuare a vivere nella propria abitazione, ma necessitano di supporto. Sono stati coinvolti giovani volontari di età compresa tra i 16 e i 29 anni promuovendo l’iniziativa nelle scuole locali. I ragazzi, detti amichevolmente “Pony”, partecipano ad alcuni incontri formativi prima di accedere alle case di riposo, ai centri diurni o al domicilio degli utenti, e incontrano settimanalmente i senior ai quali sono stati assegnati. Il progetto prevede che il Pony accompagni l’utente nello svolgimento delle pratiche quotidiane come la spesa o le visite mediche, ma che si dedichi anche alla compagnia, alla lettura e al gioco carte. In questo modo si cerca di consolidare un rapporto d’affetto, di amicizia, di stima reciproca tra persone appartenenti a due generazioni differenti, come può accadere tra un nonno e un nipote. 

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Autore (Cognome Nome)Leoni Stefano
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2019
Pagine
LinguaItaliano
Data dell'articolo19000101
Numero
Fonte
Approfondimenti Online
Subtitolo in stampa17-08-2019
Fonte da stampare
Volume
Approfondimenti
Leoni Stefano
Attori
Parole chiave: Rapporti intergenerazionali Servizi assistenziali Volontariato a favore di anziani