Sempre più anziani. Ma davvero anche sempre più malati, invalidi, stanchi, sedentari e soli? No. Le cose stanno cambiando in fretta e l'equazione non regge. L’Italia, lo sappiamo, condivide con il Giappone il primato mondiale della popolazione più longeva, con un’aspettativa di vita superiore agli ottanta anni e un numero di centenari e ultracentenari in crescita. «Se il fatto di essere un Paese anziano ha innegabili svantaggi, da non sottovalutare, si potrebbe però guardare anche al bicchiere mezzo pieno. E ragionare sull'opportunità di diventare il laboratorio globale delle innovazioni tecnologiche e delle soluzioni socio-economiche e organizzative che consentiranno di vivere l'invecchiamento in modo molto più sano, attivo e appagante di quanto sia mai stato possibile finora. Le trasformazioni demografiche che stiamo vivendo in Italia, infatti, sono destinate a presentarsi in molti altri Paesi negli anni a venire». Lo spiega Odile Robotti, docente all'Università Vita Salute del San Raffaele di Milano, nonché amministratore unico di Learning Edge, autrice di due volumi sul tema, di cui l'ultimo, recentemente uscito, si intitola «Il magico potere di ricominciare».
(Fonte: tratto dall'articolo)