Il cancro della prostata è il tumore più diagnosticato tra gli uomini over 50, con circa 37mila nuovi casi nel 2019. È un tumore a lenta crescita nella maggior parte dei casi e 9 uomini su 10 sono ancora vivi 10 anni dopo la diagnosi. Se scoperto ai primi stadi, quando è localizzato e non ha ancora dato metastasi, la scelta della terapia spetta oggi sempre più ai pazienti, che sono chiamati a decidere qual è l’alternativa migliore valutando le probabili conseguenze indesiderate.
Salvare e conservare: sono queste le parole d’ordine ormai sempre più condivise nella chirurgia urologica in oncologia, portando ottimi risultati dal punto di vista dell’efficacia e della sicurezza. I tumori di prostata, rene, testicoli e vescica sono sempre più diffusi nel nostro Paese e i casi sono un aumento, tanto che nel 2019 81.500 connazionali, sia uomini che donne, hanno ricevuto la diagnosi di una neoplasia che interessa l'apparato genitourinario. E se grazie ai progressi nella diagnosi e nelle terapie oggi otto pazienti su dieci sopravvivono alla neoplasia, per migliorare l’assistenza ai pazienti è necessario puntare anche alla migliore qualità di vita possibile dopo le cure oncologiche, risparmiando (ogni volta che la malattia lo consente) gli organi e le loro funzioni. A sottolineare l'importanza della chirurgia conservativa sono gli specialisti della Società Italiana di Urologia (SIU) durante il Congresso Nazionale appena concluso.
«Ogni anno in Italia circa il 40% dei pazienti con patologia oncologica urologica che fino a qualche anno fa si doveva sottoporre a interventi che comportavano l’asportazione di un organo (prostata, rene o vescica) — spiega Walter Artibani, segretario generale della SIU —. Oggi invece può giovarsi di una terapia conservativa volta alla preservazione d’organo, il cui obiettivo principale è contrastare al meglio la malattia, salvaguardando nello stesso tempo quelle funzioni fisiologiche che più fortemente coinvolgono la qualità della vita del paziente: dalla continenza alle capacità di erezione ed eiaculazione.
(Fonte: tratto dall'articolo)