« Sono nato a Cecina, nel rione Campaciocchi dove vivo tuttora. Ho due figli, il più grande, Romano, è qui con me. Sergio invece non c’è più, è morto nel 2004. Entrambi mi hanno dato tanti nipoti. I loro nomi? Beh, fatico a ricordarli, se mi aiutano però mi vengono in mente».
L’uomo più vecchio d’Italia — un contadino innamorato del pallone e dello sport, bersagliere tra il 1939 e il 1943 — ha compiuto 111 anni l’altro ieri «e sino ai 102 avevo la patente» dice. È Tripolino Giannini, nato il 20 agosto 1912. La sua memoria vacilla, ma quando ritorna, poderosamente, è grazie anche agli esercizi ai quali lo sottopone tassativamente Romano, 84 anni ,imprenditore.
A festeggiare il compleanno a casa di Tripolino c’era tutta la giunta, il sindaco Lippi e il vicesindaco Costantino. Come ogni 20 agosto, l’Esercito ha spedito gli auguri all’ex bersagliere che servì in grigioverde «prima in Albania e poi in Francia — ricorda Romano , in videochiamata con accanto il padre —. Dopo l’8 settembre tornò a Cecina a piedi, impiegandoci tre mesi. Non andò né in montagna né a Salò. Si nascose in campagna, dicendo che i tedeschi “un gli garbavano”». Tripolino è stato anche podista e allenatore di calcio.
«Mia mamma, cagionevole di salute — riprende Romano — si spense nel suo letto a settant’anni, l’11 luglio 1982, proprio durante la finale tra Italia-Germania». Tripolino è lì che ascolta, attento. A un tratto fa un cenno. «Sono stanco», dice. Ma sorride.
(Sintesi redatta da: Nardinocchi Guido)