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Rapporto salute mentale. Analisi dei dati del Sistema Informativo per la Salute Mentale

2019, pp.189

Al Ministero della Salute in occasione dell’insediamento del Tavolo di lavoro tecnico sulla salute mentale sono stati presentati i dati ( al 31/12/2017) dell’ultimo Rapporto del Sistema informativo per la salute mentale (Sism). Gli utenti psichiatrici assistiti dai servizi specialistici  nel 2017 sono stati 851.189 per oltre la metà ( 53,5%) composti da donne.

Riassumiamo i dati più rilevanti esposti dal Rapporto relativi all’età e alle differenze di genere degli utenti nonché i dati sull’incidenza dei nuovi utenti che nel 2017 sono entrati in contatto per la prima volta con i Dipartimenti di Salute Mentale: sono stati 335.794 di cui il 91,7% ha avuto un contatto con i servizi per la prima volta nella vita (first ever pari a 307.812 unità). 

La composizione per età riflette l’invecchiamento della popolazione generale, con un’ampia percentuale( 67,6%) di pazienti al di sopra dei 45 anni. In entrambi i sessi risultano meno numerosi i pazienti al di sotto dei 25 anni mentre la più alta concentrazione si ha nella classe 45-54 anni (25,3% nei maschi; 23,5% nelle femmine); le femmine presentano, rispetto ai maschi, una percentuale più elevata nella classe > 75 anni (7,2% nei maschi e 12,0% nelle femmine).

Importanti le differenze di genere: i disturbi schizofrenici, della personalità, da abuso di sostanze e al ritardo mentale sono maggiori nel sesso maschile rispetto a quello femminile; l’opposto avviene per i disturbi affettivi, nevrotici e depressivi. In particolare per la depressione il tasso degli utenti di sesso femminile è quasi doppio rispetto all’altro sesso (29,2 per 10.000 abitanti nei maschi e 48,3 per 10.000 abitanti nelle femmine)

L’incidenza è un indicatore chiave per comprendere l’accessibilità dei servizi di salute mentale. Essa è legata non solo alle risorse strutturali dei Dipartimenti di Salute Mentale, ma anche alla loro capacità attrattiva. I tassi standardizzati sono in genere più elevati tra l’utenza femminile; a livello regionale il tasso complessivo varia da un valore di 23,4 per 10.000 abitanti nella provincia autonoma di Trento fino a 115,0 in Calabria (valore totale nazionale 66,3). Anche i “nuovi” utenti ( chi accede per la prima volta) sono più spesso di sesso femminile (M=154.203, F=181.591), in più della metà dei casi hanno meno di 55 anni . E’ presente una forte variabilità regionale: la percentuale di nuovi utenti sul totale dei trattati va dal 16,8% del Friuli Venezia Giulia al 64,6% del Lazio. In ambedue i sessi il numero dei pazienti di età compresa tra i 25-34 anni ed i 35-44 anni è minore del numero dei pazienti con età compresa tra i 45-54 anni e 55-64 anni. I tassi specifici per età più elevati sono relativi alla classe 55-64 anni (74,7 per 10.000 ab. nei maschi; 85,7 per 10.000 ab. nelle femmine); i valori minimi si hanno per i maschi nella classe 65 – 74 anni (50,5 per 10.000 abitanti) e per le femmine nella classe 25– 34 anni (56,1 per 10.000 abitanti). Per queste ultime le classi over 65 sono rilevanti e superiori a 65 per 10.000 abitanti.

(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)

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Autore (Cognome Nome)
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2019
Pagine189
LinguaItaliano
OriginaleSi
Data dell'articolo19000101
Numero
Fonte
Approfondimenti Onlinewww.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2841_allegato.pdf
Subtitolo in stampa2019, pp.189
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)
Volume
Approfondimenti
Approfondimenti on line
Attori
Parole chiave: Dati statistici Differenze dovute ad età, sesso, razza, ecc. Disturbi comportamentali