La condizione degli anziani è cambiata in modo considerevole da cinquant'anni a questa parte.
Ciò che scriveva Simone de Beauvoir nel suo libro "La terza età", scritto negli anni 70 non corrisponde più alla situazione degli anziani. Le condizioni di vita dei pensionati si sono evolute, tanto che ora la maggior parte gode di una buona prosperità. compresa la salute, fino a quel momento sconosciuta. Negando i suoi.
I baby boomer, hanno avuto accesso a incredibili progressi materiali. Come ricorda Pascal Bruckner in Una breve eternità: filosofia della longevità, dal 1950 l'aspettativa di vita è aumentata da 20 a 30 anni; osservazione che lo porta a scrivere: "Una svolta formidabile che sconvolge tutto: relazioni tra generazioni, la questione emotiva e familiare, il significato stesso del nostro destino". Dal periodo di quarantena non si parla più della riforma pensionistica, e l'interesse a salvaguardare gli anziani è divenuto pressante.
Anche perché l'anziano non è una categoria a se stante, ma un individuo che, seppur invecchiato, partecipa pienamente della vita sociale. Le case di cura, visto le problematiche patite nel corso dell'epidemia, andranno completamente riviste. Anche il lavoro nella terza età andrà incoraggiato. Tutto questo non dovrebbe portare ad un ipotetico conflitto generazionale, ma il sistema rinnovato dovrebbe favorire la fluidità delle relazioni intergenerazionali.
Anche a livello politico l'apporto degli anziani, che sono tra le fasce di età che più vanno a votare, è sempre mirato verso la solidarietà e il bene comune. Una società senza precedenti sta nascendo sotto i nostri occhi.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)