Il cohousing genera importanti benefici a favore degli anziani. Riduce il costo della vita con l’ulteriore vantaggio di permettere di far parte di una piccola comunità, dove i compiti e gli impegni quotidiani sono condivisi e aiutati dalla presenza di soluzioni e dispositivi tecnologici intelligenti. Condivide un progetto comune e offre all’anziano la possibilità di appartenere a un gruppo, con conseguente aumento di autostima e di stimolo a rimanere indipendente. Terzo, pone l’anziano in una condizione di responsabilità che lo porta ad affrontare attivamente nuove esperienze, stimolandolo a rinnovare l’interesse verso la vita, sottraendolo ad atteggiamenti passivi e rassegnati, spesso accompagnati da un senso di sfiducia e scoramento, soprattutto nei casi di ricovero in residenze sanitarie assistite e case di riposo.
Sul fronte delle implicazioni per le famiglie e i parenti che accudiscono gli anziani, il modello di cohousing, se correttamente concepito, consente alle famiglie e ai caregiver informali di ridurre il rischio di sindrome da burnout causata da carichi eccessivi di stress, soprattutto in presenza di servizi pubblici di supporto frammentati, difficili da ottenere e finanziariamente gravosi. Permette di conciliare meglio l’orario di lavoro e la vita quotidiana, nonché di eliminare i costi per il personale retribuito per la cura dei familiari anziani, consentendo una più facile gestione del bilancio familiare. Con riferimento al ruolo giocato dalle amministrazioni pubbliche, soprattutto quelle a livello locale, il modello così concepito permette di cogliere una serie di vantaggi. In primis riduce i costi sociali e sanitari adottando soluzioni preventive che ritardino il fabbisogno di assistenza e di cure.
Permette poi di integrare meglio mercato, istituzioni e società civile attraverso il coinvolgimento di un’ampia gamma di attori economici e sociali quali imprese, assicurazioni, fondazioni e terzo settore, compresi i partenariati pubblico-privato. Crea un sistema di aggregazione sociale in grado di generare benefici non solo dal punto di vista economico (ottimizzazione dei costi ed equilibrata distribuzione di tali costi fra pubblico e privato), ma anche dal punto di vista socio-culturale (iniziative culturali, banca del tempo e scambi di conoscenze, ecc... ). Infine, rafforza il sistema di relazioni sul territorio favorendo l’esercizio della cittadinanza attiva.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)