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Piano nazionale cronicità: compie cinque anni ma è applicato a macchia di leopardo nelle Regioni

www.panoramasanita.it, 16-09-2021

Il 15 settembre 2016 veniva sottoscritto l’Accordo Stato-Regioni sul Piano Nazionale della Cronicità (PNC). Un Piano importante ma ancora troppo disatteso, nonostante l’impatto delle cronicità sul livello di salute delle comunità e sulla sostenibilità del SSN. In Italia le malattie croniche interessano circa il 40% della popolazione e rappresentano la principale causa di morte in quasi tutto il mondo, mentre in Europa si stima una spesa sanitaria intorno ai 700 miliardi di euro annui e sono la causa di circa l’86% dei decessi.

Secondo l’Istat la quota di over 75 affetti da multicronicità (che soffre di tre o più patologie croniche) o che ha gravi limitazioni nel compiere le attività che le persone abitualmente svolgono, è pari a 48,8% . Tale quota è più elevata per chi vive nel Mezzogiorno (56,9% rispetto al 44,6% nel Nord e al 47% nel Centro) e tra le donne (55% rispetto al 39,7% tra gli uomini) e raggiunge il 60,7% tra le persone di 85 anni e più (rispetto al 39,3% delle persone di 75-79 anni).

Il PNC, voluto dalle Associazioni di cittadini-pazienti, vuole contribuire al miglioramento della tutela per le persone con malattie croniche rendendo più̀ efficaci ed efficienti i servizi sanitari in termini di prevenzione e assistenza e assicurando maggiore uniformità ed equità di accesso ai cittadini. Il tutto accompagnato da indicazioni circa il monitoraggio organizzato a più livelli: quello di livello centrale relativo al recepimento del Piano da parte delle Regioni; monitoraggio dei nuovi assetti organizzativi e operativi; la valutazione degli effetti dell’attuazione del Piano basata sugli outcome.

Come il SSN deve affrontare le cronicità è descritto nelle 149 pagine del Piano, diviso in due parti, una premessa e tre allegati. Descrive i 6 elementi chiave; le 5 fasi del processo di gestione della persona con cronicità; i 7 aspetti trasversali dell’assistenza. E ancora dedica un focus specifico sulla cronicità in età evolutiva e un paragrafo specifico dedicato al monitoraggio nell’attuazione, nonché le 10 condizioni di patologia (alcune distinte per età evolutiva e non) da cui si parte ad applicare quanto descritto nel PNC e per le quali sono specificati gli obiettivi specifici.

“Ora su questa partita serve un cambio di passo per passare da formalismi e burocrazie a veri e propri fatti concreti, in grado di cambiare realmente e in positivo l’assistenza garantita alle persone con malattia cronica – ha dichiarato Tonino Aceti, presidente di Salutequità – e per farlo serve un finanziamento specifico sfruttando l’opportunità offerta dalla prossima Legge di Bilancio (attualmente infatti il Piano non conta su alcun finanziamento), è necessario inoltre procedere con un suo aggiornamento viste anche tutte le innovazioni introdotte durante la pandemia e con una relazione del Ministero sul suo stato di attuazione”.

(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)

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LinguaItaliano
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Data dell'articolo2021-09-16
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Fontewww.panoramasanita.it
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Subtitolo in stampawww.panoramasanita.it, 16-09-2021
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)
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Parole chiave: Centro di documentazione Cronicità