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Simionello Tina

Per invecchiare bene monitorare anche l’ansia e l’apatia

www.repubblica.it, 07-11-2020

Invecchiare non fa impazzire dalla gioia. Ma farlo bene, conservando il più possibile intatte le proprie funzioni cognitive e comportamentali, piace invece a tutti.
Per rallentare un eventuale processo di invecchiamento patologico, è fondamentale intercettarne precocemente i segnali.

Tra questi, come indica uno studio realizzato da un team di ricercatori del laboratorio di Neuropsichiatria della Fondazione Santa Lucia di Roma e pubblicato sul Journal of Personalized Medicine, c’è anche l’ansia e l’apatia. Il cervello che invecchia subisce molti cambiamenti strutturali e funzionali. Uno è il deterioramento della sostanza bianca cerebrale (l’insieme delle fibre che connettono le differenti aree grigie del cervello). Deterioramento che è dovuto al danneggiamento della mielina, la proteina che avvolge le fibre e permette la trasmissione dell’impulso nervoso, e a microlesioni cerebrovascolari. 

Ecco, secondo lo studio in questione, l’ansia e la perdita di interesse e di piacere per le cose, l’apatia, sono correlate al danno cerebrovascolare e alla riduzione di volume del centro della memoria, l’ippocampo. "Il nostro lavoro - ha spiegato Gianfranco Spalletta, psichiatra al Santa Lucia e coordinatore della ricerca con Fabrizio Piras - indica che in adulti e anziani neurologicamente sani c’è una relazione tra la comparsa di questi due sintomi neuropsichiatrici e presenza di microlesioni vascolari a carico della sostanza bianca oltre che di atrofia dell’ippocampo. E quindi, che ansia e apatia si possono considerare segni precoci del rischio di sviluppare decadimento cognitivo e demenza”.

Questo significa che se un adulto o anziano si sente ansioso e scarsamente interessato al contesto  prima o poi si ammalerà di demenza? “No, ma che, come emerge dalla letteratura internazionale e come noi abbiamo confermato su persone sane, significa che anche ansia e apatia vanno monitorate. In presenza di altri segni, come la perdita di memoria o della capacità di orientamento, questi due sintomi neuropsichiatrici indicano che è il caso di approfondire la situazione con uno specialista. E che è opportuno sottoporsi a uno screening, per prevenire un aggravamento del danno cerebrovascolare e ridurre il rischio di invecchiamento patologico. Così come si fa per altre patologie”, ragiona l’esperto.

(Fonte: tratto dall'articolo)

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Autore (Cognome Nome)Simionello Tina
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LinguaItaliano
OriginaleNo
Data dell'articolo2020-11-07
Numero
Fontewww.repubblica.it
Approfondimenti Onlinewww.repubblica.it/salute/2020/11/03/news/per_invecchiare_bene_monitorare_anche_l_ansia_e_l_apatia-272911720/
Subtitolo in stampawww.repubblica.it, 07-11-2020
Fonte da stampare(Fonte: tratto dall'articolo)
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Simionello Tina
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Parole chiave: Invecchiamento attivo Longevità