Ogni declino ci allontana dall’utopia dell’eterna giovinezza e cancella la progettualità a lungo termine ed il raggiungimento di sogni e obiettivi, per i quali ci sembra di non avere più tempo.
Negare o non accettare il tempo che scorre, in gergo psicologico, si chiama “gerascofobia”. Di fronte ad un evento prettamente naturale e fisiologico rappresenta l’esacerbazione costante di rimpianti , timore dei cambiamenti fisici, cognitivi, psichici, disturbi depressivi , turbamenti e angosce di vario tipo legati al proprio decadimento fisico. Di norma i comportamenti divengono condizioni patologiche e irragionevoli, quando certi pensieri occupano parecchio tempo e danno luogo alle cosiddette “ruminazioni mentali" nelle quali l’attenzione è sempre rivolta alla paura di invecchiare.
In realtà, quando gli anni avanzano, si raccolgono i frutti di ciò che si è seminato e ci si può lasciar cullare dal fluire leggero degli impegni meno gravosi, che lasciano ampio spazio ad una creatività assolutamente sconosciuta e della quale bisognerebbe far tesoro. Bisognerebbe spazzare via dall’immaginario collettivo l’idea dell’anziano solo, triste, passivo, senza salute.
L'articolo riassume i momenti costruttivi che si possono vivere se si ha la fortuna di arrivare alla vecchiaia in buono stato psico-fisico.
I consigli riguardano innanzitutto la necessità di approcciarsi agli altri positivamente creando e coltivando legami; occorre anche prendersi cura del proprio stato di salute, dedicarsi alla programmazione di piccoli o grandi viaggi, coltivare i propri hobby e arricchire se stessi anche attraverso la lettura ed avere una positività che allontani persone che hanno una visione pessimistica della vita. Inoltre, sarebbe utile pianificare in modo progettualmente sereno e piacevole questa fase dell'esistenza, dedicarsi a sane attività fisiche e accettare gli svariati cambiamenti della vita nella fase avanzata.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)