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Mazza Luca

Nuovo record per gli occupati, ma il mercato continua ad invecchiare

Avvenire, 31-05-2024

Ad aprile 2024 prosegue il lungo trend di progressivo miglioramento dei dati macroeconomici relativi al mercato del lavoro. Dal report dell’Istat emerge che lo scorso mese sono aumentati gli occupati e diminuiti i disoccupati. Sono rimasti invece sostanzialmente stabili gli inattivi.

Rispetto a marzo, l'occupazione ha segnato un nuovo record con 84mila unità (+0,4%), portando così il tasso di occupati al 62,3%. L’aumento riguarda tutte le classi di età ad eccezione della fascia 25-34enni che cala. 
Nello stesso mese il tasso di disoccupazione ad aprile è sceso al 6,9%, livello più basso da dicembre 2008. Il tasso di disoccupazione dei 15/24enni è rimasto stabile al 20,2%, stessa percentuale registrata a marzo, al livello più basso da febbraio del 2008 (20,2%). Rispetto ad aprile 2023, si contano 516mila occupati in più.

Crescono soprattutto i contratti a tempo indeterminato (+444mila) e gli indipendenti (+154mila), mentre calano i dipendenti a termine (-82mila). Gli occupati complessivi nel mese sfiorano i 24 milioni, toccando quota 23 milioni 975mila unità. Rispetto ad aprile del 2022 si conta quasi un milione di occupati in più (+911mila) mentre rispetto ad aprile del 2021 l'aumento è di 1,61 milioni di unità. Insomma, dal post-Covid è stata una salita progressiva.

Le donne occupate ad aprile del 2024 sono cresciute di 247mila unità sullo stesso mese dell’anno scorso, a fronte di un aumento di 270mila occupati maschi, toccando quota 10 milioni 194mila unità. Nel mese di aprile la crescita del lavoro tra le donne è maggiore con un aumento di 62mila occupate su marzo per le femmine e un aumento di 22mila unità tra gli uomini. 

A segnalare alcune storture del mercato del lavoro è l’Associazione per gli studi internazionali e comparati sul diritto del lavoro e sulle relazioni industriali(Adapt) che evidenzia come l'occupazione cresca, ma in un mercato del lavoro che continua ad invecchiare. Su 516mila nuovi lavoratori, 29mila sono tra 15 e i 24 anni, 84mila sono tra i 25 e i 34 anni, 44mila sono tra i 35 e i 49 anni, 289mila sono tra i 50 e i 64 anni e 70 mila sono over 65.

Sono dati che fanno riflettere, perché accompagneranno la nuova normalità del mercato del lavoro. Motivo per cui non è possibile non chiedersi cosa accadrà quando la generazione degli over 50 andrà in pensione, oltre a quali siano le ragioni di un numero così elevato di nuovi assunti over 65. 

Non a caso l’INAPP (Istituto Nazionale per l'Analisi delle Politiche Pubbliche), nell’ultimo rapporto Plus, fotografa i cambiamenti nel mercato del lavoro a distanza di dieci anni, facendo luce su un fenomeno che colpisce soprattutto i più giovani: in Italia nel 2022 il 43,5% dei nuovi ingressi in occupazione si concretizza in accordi informali, lavoro intermittente o addirittura nella non conoscenza del contratto.

La percentuale è in deciso aumento rispetto al 2011, quando si attestava al 18,7%. A quel 43,5% si aggiunge un 22,3% (23,8% nel 2011) di occupazioni a tempo determinato. Gli ingressi a tempo indeterminato si attestano invece sul 30,5% (erano al 26,2% nel 2011).

(Sintesi redatta da: Mayer Evelina)

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Autore (Cognome Nome)Mazza Luca
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2024
Pagine
LinguaItaliano
OriginaleSi
Destinatari
  • Studenti e ricercatori
Data dell'articolo2024-05-31
Numero
Fonte
Approfondimenti Online
FonteAvvenire
Subtitolo in stampaAvvenire, 31-05-2024
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Mayer Evelina)
Volume
Approfondimenti
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Mazza Luca
Attori
Parole chiave: Dati statistici Lavoro nella terza età