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Ponchia Viviana

Non rubateci pure i vecchi

Il Resto del Carlino, 01-12-2018, p.10

Uno sfogo controcorrente che riconduce la vecchiaia  ai canoni  che ruotano attorno alla perdita delle capacità, alla macchia epatica sulla guancia  o a un nome dimenticato. Un inno al passare degli anni nella maniera più classica "Ho 77 anni e sono vecchio, non voglio sentirmi  fregare dalla falsa letteratura. Alle sei di sera sono stanco, la mia faccia collassa allo specchio, mi fanno male anche i gomiti. E va bene così. Ho vissuto e imparato. Vivo, amo. Faccio le cose di quando ero giovane però meglio. Mi curo. Mi diverto di più" Così  preferisce immaginare la vecchiaia  la  redattrice di questa pagina e continua "Ho nostalgia degli anziani dentro il loro tempo, dei miei nonni decrepiti e rassicuranti che si erano messi tutto alle spalle e non mi angosciavano con il futuro, di contro vedo mio padre ottantenne incagliato in una stagione imprecisata della vita  dove gioca a tennis nei giorni pari e nei dispari va in palestra e vedo la brigata dei suoi amici fare  altrettanto, ma è giusto mendicare giovinezza a tutti i costi, non diventa forse una forma di nanismo mentale?".

(Sintesi redatta da: Nardinocchi Guido)

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Autore (Cognome Nome)Ponchia Viviana
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2018
Pagine10
LinguaItaliano
OriginaleSi
Data dell'articolo2018-12-01
Numero
Fonte
Approfondimenti Online
FonteIl Resto del Carlino
Subtitolo in stampaIl Resto del Carlino, 01-12-2018, p.10
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Nardinocchi Guido)
Volume
Approfondimenti
Ponchia Viviana
Attori
Parole chiave: Rapporti intergenerazionali Rappresentazione sociale della vecchiaia