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Alvaro Lorenzo Maria

«Non ho l’urgenza di parlare con i giovani. I miei coetanei sono altrettanto importanti»

www.vita.it, 05-07-2019

Proponiamo l'estratto di una intervista a Luigi Manconi, noto anche con lo pseudonimo di Simone Dessì (Sassari, 21 febbraio 1948), politico, sociologo e critico musicale italiano, uno dei grandi maestri del pensiero, in anteprima racconta come vive l'ultimo miglio della sua vita.

Gli anziani sono una risorsa? "La percentuale di coloro che superano i 65 anni sta crescendo e rappresenterà un terzo della società. O queste persone mantengono una propria vitalità, una propria capacità di apprendimento e quindi di formazione ulteriore e di capacità di intervento nella discussione pubblica, oppure ci dobbiamo rassegnare a una quota crescente di cittadini messi a tacere, espulsi ed emarginati. O questa quota crescente di over 65 trova una sua capacità di espressione e intervento o crescerà via via il numero di coloro che costituiscono la parte afasica della società".

Lei oltre a rappresentare il mondo degli anziani però, con la sopravvenuta cecità, rappresenta anche il mondo della disabilità. A guardare la sua vita dall'esterno sembra che questa difficoltà non abbia cambiato nulla. È così?
"Se io non avessi trovato, con notevole rapidità, energie e risorse, credo mi sarei condannato a una sorta di morte civile che mi avrebbe portato o a prendere in considerazione seriamente l'ipotesi del suicidio o a rattrappirmi in una condizione di totale auto esclusione".

E da dove sono arrivate queste energie?
"Ovviamente non ne ho la minima idea. In termini molto concreti io sono una persona dotata di un carattere conflittuale con una forte pulsione produttività addirittura agonistica e agitatoria. Questa certamente è una spiegazione. Questi tratti del mio carattere di fronte a quella che era una crisi terribile della mia esistenza, perché la perdita della vista è stata un momento durissimo, mi hanno portato a reagire".

Lei è un grande appassionato di musica.... "Apprezzo la musica rap e trap. In particolare ascolto Achille Lauro e Amir. Marcel Proust scriveva: «la cattiva musica, ben più di quella buona, si è riempita a poco a poco del sogno e delle lacrime degli uomini. Il suo posto, nullo nella storia dell'arte, è immenso nella storia sentimentale della società». Per cattiva musica intendeva quella non classica. Ecco io questa musica la amo, perché quando ascolto certe canzoni sono posseduto dal piacere. La musica leggera è adeguata a noi, in quanto è in qualche modo mediocre come noi".  

(Fonte: tratto dall'articolo)

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Autore (Cognome Nome)Alvaro Lorenzo Maria
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione
Pagine
LinguaItaliano
OriginaleNo
Data dell'articolo2019-07-05
Numero
Fontewww.vita.it
Approfondimenti Onlinewww.vita.it/it/interview/2019/07/05/non-ho-lurgenza-di-parlare-con-i-giovani-i-miei-coetanei-sono-altretta/259/
Subtitolo in stampawww.vita.it, 05-07-2019
Fonte da stampare(Fonte: tratto dall'articolo)
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Alvaro Lorenzo Maria
Attori
Parole chiave: Storie di vita