Tornare a vivere come prima entro pochi mesi? Impossibile. Almeno secondo gli esperti che prevedono tempi lunghi e uno stile di vita che non sarà più lo stesso.
Secondo uno studio realizzato dalla Harvard Th Chan School of Public Health, l’Istituto di salute pubblica della prestigiosa università statunitense, saranno necessarie misure di distanziamento sociale non solo nella fase dell’emergenza Coronavirus, ma per un periodo più lungo. Probabilmente, anche nel 2022. Solo così sarà possibile controllare l’epidemia ed evitare il rischio di nuovi contagi.
Gli studiosi ipotizzano delle "aperture e chiusure a rubinetto", a seconda cioè della situazione climatica e delle sue conseguenze sull'andamento del virus. Anche il virologo Fabrizio Pregliasco, dell'Università di Milano, sottolinea: "Non possiamo pensare che la ripresa e la riapertura di attività e vita sociale avvenga da un giorno all'altro e come se nulla fosse cambiato. La ripresa dovrà infatti avvenire con una "strategia d'uscita" proporzionale e credo che dovremo comunque mantenere alcune limitazioni". La ripartenza inoltre, secondo l'esperto, "dovrebbe tenere conto anche di una gradualità sulla base delle fasce di età, con maggiori precauzioni per gli anziani ed i soggetti più fragili".
Invita alla massima cautela alla "ripartenza", anche il dott. Pierluigi Lopalco, docente di Igiene all'Università di Siena e responsabile epidemiologia del gruppo di esperti per il coronavirus della Regione Puglia, sottolineando come si debbano adottare "misure di prudenza per prevenire il rischio di una epidemia di ritorno, anche considerando il ruolo dei soggetti positivi ma asintomatici". Da studi cinesi sembrerebbe che la dispersione del virus da parte dei positivi asintomatici, spiega, "si verificherebbe per 4-5 giorni, dunque per un tempo limitato. Le misure di isolamento, pertanto, sono efficaci anche per disinnescare il rischio di trasmissione da asintomatici". E' presumibile che, anche dopo la ripartenza, di "nuovi focolai potranno essercene. Per questo - conclude - bisogna pensare ad un sistema di sorveglianza molto forte".
(Fonte: tratto dall'articolo)