Luigi Carlon, oggi ottantunenne, ha deciso una quindicina di anni fa di trasformare la sua collezione in una casa museo nella sua Verona.
Il progetto si è finalmente realizzato, anche se, a causa del Covid Palazzomaffei casa museo (tutto attaccato) non può essere ancora visitato dal pubblico.
L'imprenditore mecenate ha messo a disposizione di tutti la sua collezione di 380 opere d’arte, fra pitture e sculture con i grandi nomi del XX secolo: René Magritte, Max Ernst, Marcel Duchamp.
Tanti poi sono gli artisti legati alla sua terra, come Altichiero, Liberale da Verona, Simone Brentana, Nicolò Giolfino, Alessandro Turchi, Felice Brusasorzi. Carlon non ama finire sui giornali, forse perchè, dice per anni si è dedicato all’impenetrabilità. Ha venduto da poco le sue azioni della Index perché voleva, con l'età, riappropriarsi del suo tempo.
Ha sempre amato l'arte e nel corso della sua vita ha conosciuto diversi artisti, soprattutto veronesi, ed è sempre attirato dalle opere degli esordienti. Secondo lui il collezionista è «Una persona un po’ malata, attratta dall’estetica, dal bello. Quello puro compra solo ciò che gli piace, ben conscio di cedere talvolta alle mode, dettate da galleristi e case d’asta». Riconosce che l'arte è anche una forma d’investimento, anche se la cosa non l'ha mai interessato. Infatti ora ha aperto la sua collezione a tutti.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)