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Patucchi Marco

Le “teste grigie” dei cantieri senza pensione anticipata e sui ponteggi fino a 67 anni

La Repubblica, 22-06-2017, p.28

Sono più di ventitremila gli operai “over 63” iscritti alle casse edili italiane costretti al lavoro fino a 67 anni. Il problema è la continuità contributiva, perché, diversamente da altri settori, è difficile che i muratori lavorino una media di quindici settimane all’anno (anche a causa del lavoro nero diffuso in questo settore). Inoltre risultano in attività oltre ottomila sessantasettenni che non raggiungono i contributi sufficienti alla pensione di vecchiaia e non possono beneficiare dell’“Ape sociale”. Questo perché manca loro il requisito di almeno sei anni continuativi di contributi nell’arco degli ultimi sette anni. Non possono andare in pensione nemmeno utilizzando l'opzione legata ai lavori usuranti, perché le attività usuranti previste per l’edilizia sono solo quelle con turnazione notturna o in spazi ristretti come cave e gallerie.  Questo insieme di situazioni sfavorevoli ha indotto i sindacati a scendere in piazza per chiedere il cambiamento delle norme. Infatti, oltre ad un aumento delle denunce di malattia, il 20% delle morti sul lavoro in cantiere riguardano operai ultrasessantenni. Anche per questo motivo le aziende edili sono al fianco dei sindacati nel chiedere pensioni anticipate per il loro settore.

(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)

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Autore (Cognome Nome)Patucchi Marco
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2017
Pagine28
LinguaItaliano
OriginaleNo
Data dell'articolo2017-06-22
Numero
Fonte
Approfondimenti Online
FonteLa Repubblica
Subtitolo in stampaLa Repubblica, 22-06-2017, p.28
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)
Volume
Approfondimenti
Patucchi Marco
Parole chiave: Incidenti sul lavoro Lavoro nella terza età