Lavorare per più anni, con formule flessibili che consentano ai dipendenti di rimanere attivi più a lungo, con un'offerta di formazione continua per sfruttare le potenzialità dei senior, e allo stesso tempo sviluppare maggiori e migliori sistemi legali che incoraggino il lavoro e il pensionamento parziale, sono due delle ricette del gruppo di alto livello sul futuro della protezione sociale nell'UE, creato dalla Commissione europea per riflettere sulla portata e sul finanziamento dello stato sociale in un'Europa che invecchia.
Il rapporto, presentato il 25 aprile a Madrid, formula raccomandazioni strategiche fondamentali sia per gli Stati membri che per l'UE. Nel campo delle pensioni, consiglia ai paesi membri di considerare "incentivi specifici che rendano più facile per le persone passare gradualmente alla pensione, e in età avanzata". Tutto ciò, nell'ambito di "carriere professionali più lunghe in buona salute, in particolare attraverso un'organizzazione flessibile dell'orario di lavoro, l'adeguamento dei luoghi di lavoro e la formazione", per garantire pensioni adeguate e un'equa assistenza sociale per i cittadini con problemi di autosufficienza.
Infatti una delle conclusioni a cui è giunto il rapporto è che il mantenimento degli attuali standard di vita nella vecchiaia richiederà "un ulteriore prolungamento della vita lavorativa, l'aumento delle aliquote contributive e del tasso di risparmio e/o l'attuazione di misure per garantire l'accesso a servizi accessibili in pensione. Secondo la diagnosi formulata dal Gruppo ad alto livello della Commissione europea, invece di un prepensionamento generalizzato, è necessario un approccio più specifico, man mano che i lavoratori si avvicinano alla vecchiaia, attraverso "condizioni di lavoro più flessibili, posti di lavoro sovvenzionati" e persino pensionamenti diversi età a seconda della durata delle carriere professionali o della natura del lavoro svolto.
Inoltre, gli autori propongono come opzione "la riduzione dell'orario di lavoro, che può aiutare le persone ad avere carriere più lunghe in condizioni di salute. È necessario valutare gli effetti dei sistemi misti, tra regimi di prepensionamento e regimi di pensione parziale, per verificare come incidono sulle strategie di invecchiamento attivo, sugli obiettivi delle politiche pensionistiche e sul capitale umano". Insistono inoltre sul fatto che il rischio occupazionale tende ad aumentare man mano che le persone si avvicinano all'età pensionabile, motivo per cui è necessario "attuare misure preventive per evitare che le persone si ritirino prematuramente dal mercato del lavoro".
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)