Al contrario di altri paesi europei, in Italia le fasce d’età più avanzate sono le sole nelle quali l’occupazione cresce. È come un esercito senza rimpiazzi. Le sue dimensioni si capiscono meglio guardando i numeri assoluti: dall’inizio della crisi a oggi, l’Istat registra 625mila occupati in meno; ma ci sono al lavoro centomila ultrasessantacinquenni in più, e ben 1,23 milioni di occupati in più tra i 55 e i 64 anni.
Siamo in testa nella classifica dei paesi più “maturi”, quanto a età della sua forza lavoro. Con giganteschi problemi e contraddizioni. Come quelle che emergono, nelle discussioni sulla politica economica, tra opposte rivendicazioni: intere categorie che si battono per avere l’anticipo della pensione, e altre che lottano per non andarci.
(Fonte: tratto dall'articolo)