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Bussi Chiara

L’avanzata del testamento solidale

Il Sole 24 ore, 14-09-2021, p.38

Il 13 settembre si è celebrata la Giornata Internazionale del Testamento Solidale. Come dimostra l’edizione 2021 dell’indagine “Gli italiani e la solidarietà ai tempi del coronavirus” promossa dal Comitato testamento solidale (Cts), una survey condotta a giugno su un campione di oltre mille persone tra 25 e 75 anni statisticamente rappresentativo di circa 40 milioni di italiani, cresce il numero di chi ha già predisposto un lascito testamentario o è orientato a farlo: tra gli ultracinquantenni sono il 22%, in aumento di ben 10 punti in tre anni. E il 73% del campione sa che è possibile destinare una parte o la totalità della cosiddetta “quota disponibile” a un lascito in favore di una causa benefica.

La conoscenza di questo strumento è particolarmente diffusa tra chi ha più di 60 anni (83%). Ed è più propenso a lasciare il segno in nome della solidarietà chi è già donatore (82%), fa volontariato (80%), ha un titolo di studio medio-alto (78%) e vive in una grande città (77%). «La nostra indagine - sottolinea Rossano Bartoli, portavoce del Comitato testamento solidale e presidente della Lega del Filo d’Oro - dimostra che gli italiani hanno ormai imparato a conoscere questo strumento e la maggiore consapevolezza sta raggiungendo anche i più giovani». A testimonianza che si tratta di un fenomeno in crescita è la stessa storia del Comitato: costituito nel 2013 da sei associazioni, oggi ne comprende 24.

Nonostante i passi avanti lo strumento ha ancora potenzialità inespresse: solo il 13% degli intervistati sa che si tratta di un’opzione alla portata di tutti a prescindere dallo stato civile e dal patrimonio. Restano poi ancora alcuni luoghi comuni da sfatare. Per quasi la metà degli intervistati (47%) può fare un lascito solo chi non ha eredi, chi è ricco (40%) e chi è più sensibile alle cause umanitarie (27%). A frenare sono poi alcuni dubbi, come la precarietà lavorativa dei figli (44%) o la volontà di privilegiare gli eredi (33%). Quasi uno su tre (32%) ha poca fiducia sull’utilizzo dei fondi e il 22% non vuole donare per qualcosa che non vedrà concretizzarsi. Una quota dell’11% teme invece che i familiari non reagirebbero bene.

Una delle maggiori criticità è proprio legata al coinvolgimento dei parenti. Il 66% li renderebbe partecipi (contro il 71% nel 2020), mentre il 20% prenderebbe questa decisione in completa autonomia e la percentuale sale al 33% tra gli over 70. Più della metà (52%) informerebbe invece la famiglia solo dopo aver preso la decisione. Uno su tre chiederebbe il parere sull’organizzazione da scegliere e il 28% sull’importo da destinare. Il fenomeno cresce anno dopo anno, come rivela anche un’altra indagine promossa dal Cts ad aprile tra le associazioni aderenti. Per il 41% di esse il lascito ha pesato per il 5-10% della raccolta fondi in generale, per il 18% tra l’11 e il 25%. Inoltre, nove organizzazioni su dieci hanno rilevato un aumento dell’interesse verso i lasciti, in particolare nell’ultimo anno in piena pandemia.

Secondo la Fondazione Cariplo il numero di famiglie senza eredi passerà dalle circa 62mila nel 2020 a quasi 424mila nel 2030 e, nello stesso periodo, è destinato a essere trasferito mortis causa circa un quinto della ricchezza netta del Paese, stimata in oltre 9.500 miliardi. Nei prossimi dieci anni potrebbero dunque essere convogliati verso il Terzo settore tra i 100 e i 130 miliardi attraverso testamenti solidali.

(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)

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Autore (Cognome Nome)Bussi Chiara
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2021
Pagine38
LinguaItaliano
OriginaleSi
Data dell'articolo2021-09-14
Numero
Fonte
Approfondimenti Online
FonteIl Sole 24 ore
Subtitolo in stampaIl Sole 24 ore, 14-09-2021, p.38
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)
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Parole chiave: Centro di documentazione Testamento Testamento solidale