Secondo la sociologa e direttrice del Deustobarometro María Silvestre, l’esperienza della pensione varia da persona a persona. Conta il livello economico e culturale, il tipo di lavoro svolto e persino il sesso. Naturalmente, non tutte le donne o tutti gli uomini invecchiano allo stesso modo, né la generazione di donne che ora va in pensione assomiglia a quella delle loro madri, ma sociologi e gerontologi affermano che il mandato di genere sulla maternità e sulla cura segna la loro vecchiaia. Nel bene e nel male.
In peggio, perché le donne ricorrono maggiormente alle riduzioni dell’orario di lavoro, ai permessi o al lavoro a tempo parziale per prendersi cura dei propri figli o dei propri genitori, e questo si ripercuote sulla loro capacità economica man mano che invecchiano sotto forma di minori risorse pensione e meno patrimonio. Incide anche sulla loro identità e funzione sociale. L’uomo, spiega, lega maggiormente la sua identità alla prestazione professionale, e quando va in pensione si trova ad affrontare una crisi di identità e talvolta compaiono depressione e senso di solitudine.
D’altra parte, la donna che si prende cura invecchia con un’identità multidimensionale: è stata madre, moglie, suocera, amica e ha lavorato, e quando le manca il lavoro, non le mancano altre occupazioni. Una posizione condivisa anche dal gerontologo Javier Yanguas che nota come sia il lavoro di cura a dare significato a valori e relazioni. Aggiunge che, in generale, le donne sono avvantaggiate nel riconoscere e parlare di emozioni e sentimenti, sono più diversificate nelle loro relazioni e questo le aiuta nel periodo post-pensionamento.
Anche Belén Martínez, responsabile di Helpage Spagna assicura che le donne sono socialmente più attive degli uomini dopo il pensionamento perché fanno parte di reti di assistenza più ampie, sono state in relazione per tutta la vita e sono anche più propense degli uomini a chiedere aiuto a persone esterne o ad ammettere di non sapere qualcosa. Osserva però anche che essere più partecipative non impedisce alle donne di sentirsi socialmente più escluse degli uomini o di non subire il peso sociale dei ruoli di genere. Il rischio di povertà è più elevato, hanno meno accesso agli alloggi, meno potere d’acquisto e meno proprietà, e questo li lascia con una dipendenza economica che a volte limita la loro capacità di creare un progetto di vita diversa quando si va in pensione.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)