A 102 anni, Vittore Bocchetta, di origine sassarese, narra una vita in fuga continua, all'inseguimento della libertà. Lucidissimo, con un favoloso accento sardo a 80 anni dall'abbandono dell'isola, il suo curriculum registra un attivismo forte in formazioni antifasciste e nella fuga di centinaia di militari italiani prigionieri dei nazisti, a Verona, dove ora vive. Accademico, scultore, pittore, scrittore, deportato in Germania su un carro bestiame, al rientro la sua posizione di antifascista non allineato lo porta a trasferirsi a Buenos Aires dove, privato dei titoli accademici, diventa un quotato scultore.
Il clima politico lo spinge in Venezuela e infine negli Stati Uniti dove realizza dizionari italiano - inglese e presiede l'Istituto Italiano di Cultura a Chicago.
A lui è dedicato il docufilm "Il balente" della regista Margherita Sciarretta.
(Sintesi redatta da: Solinas Bachisio)