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Breveglieri Rita, Furlan Morena

La sfida dell’abitare inclusivo: progetti di partenariato locale in Friuli-Venezia Giulia

Welfare Oggi, 6/2019, 2021

La tematica dell’abitare inclusivo è complessa e importante per diversi aspetti – umano, sociale, sociologico e sanitario – e nasce dalla ricerca di risposte concrete a varie esigenze: supportare i bisogni delle persone; garantire autonomia e invecchiamento attivo; valorizzare il ruolo che la persona anziana ha nell’attuale società; contrastare la possibilità che il singolo e/o la sua rete familiare non abbiano sufficienti risorse economiche per affrontare i bisogni socio-sanitari-assistenziali connessi ad una ridotta capacità fisica, psicosociale e relazionale; garantire alla persona libertà e dignità fino all’ultimo attimo di esistenza.

In questo scenario, nasce in Friuli-Venezia Giulia il modello di Domiciliarità Innovativa.

Domiciliarità Innovativa significa che le persone anziane hanno la piena disponibilità di un alloggio o di parte di esso, che può essere arredato con i loro mobili o in base ai loro desideri, dove i ritmi sono dettati più possibile dalle persone, senza orari di sveglia o riposo forzato; è una casa in cui arrivano parenti, amici o volontari; da cui si esce e in cui si ritorna quando si vuole; è una casa dove vive anche un assistente familiare che aiuta, accompagna, supporta.

Il vantaggio della Domiciliarità Innovativa è sia relazionale che economico: i conviventi si aiutano reciprocamente, condividono la quotidianità, trovano risposte alle rispettive necessità e possono permettersi di rimanere in un contesto abitativo abbattendone i costi.

Ogni progetto di domiciliarità innovativa richiede e auspica il coinvolgimento dell’interessato e della sua cerchia familiare e amicale nella definizione congiunta delle modalità e tempistiche di intervento più adatte, del reperimento delle risorse per farvi fronte in una prospettiva di piena attuazione e di un valido progetto di vita che ricomprenda ogni aspetto della stessa. Gli appartamenti, di diversa tipologia e metratura sono tutti facilmente raggiungibili, tutti inseriti in contesti ben serviti da negozi, caffè, luoghi di ristorazione e altri luoghi adatti alla socializzazione.

Gli spazi interni agli appartamenti, sia nei locali di pertinenza di ciascun inquilino che nelle parti comuni, sono tutti accessibili a persone con limitazioni di mobilità; sufficientemente grandi, ariosi e luminosi da permetterne una buona fruizione e idonei a favorire l’autonomia.

In tutte le case oggetto di sperimentazione c’è una stanza dedicata al personale addetto all’assistenza dei residenti. Ciascun residente può decidere cosa portare per arredare la propria stanza o contribuire ad arredare spazi comuni con oggetti cui tiene particolarmente. Alcuni degli appartamenti sono, inoltre, dotati di spazi esterni.

Gli assistenti familiari si occupano dei bisogni di cura delle persone: dalle specifiche necessità sociosanitarie -  supportando i residenti nei contatti e relazioni con gli uffici, con i medici di base, accompagnandoli o organizzando il loro accompagnamento a visite ed esami specialistici -,  alla gestione di ciò che riguarda la casa e l’acquisto di quanto necessario per la vita domestica.

A ciò si aggiungono gli interventi di assistenza sanitaria forniti dall’Azienda in base ai singoli progetti personalizzati.

Il valore aggiunto della progettualità è rappresentato dal coinvolgimento di attori diversi che, ciascuno con le proprie capacità o professionalità, aiuta e partecipa alla vita negli appartamenti, in un intreccio di risorse informali e formali: le associazioni di volontariato, associazioni sportive e/o artistiche e culturali, i ragazzi del servizio civile, tirocinanti universitari, studenti delle scuole superiori.

(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)

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Autore (Cognome Nome)Breveglieri Rita, Furlan Morena
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2021
Pagine
LinguaItaliano
OriginaleSi
Data dell'articolo19000101
Numero6/2019
Fonte
Approfondimenti Online
FonteWelfare Oggi
Subtitolo in stampaWelfare Oggi, 6/2019, 2021
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)
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Breveglieri Rita, Furlan Morena
Attori
Parole chiave: Buone pratiche Invecchiamento attivo Rapporti intergenerazionali Condominio solidale