«Dormire bene per invecchiare bene» questo il tema della Giornata del sonno che si celebra venerdì 15 marzo. Nonostante la maggior parte dei disturbi del sonno sia prevenibile o curabile solo un terzo dei pazienti cerca aiuto dagli specialisti, pochi considerando che l’insonnia colpisce tra il 30 e il 45% della popolazione mondiale, e che tra gli anziani ne soffre il 25%. I disturbi del sonno, inoltre, sono fattori di rischio per molti problemi neurologici e cardiovascolari. Soprattutto per gli over 60 è importante una diagnosi precoce, anche perché si possono evitare una serie di comportamenti che influenzano negativamente il ritmo sonno-veglia, evitando i farmaci, il cui utilizzo non deve superare i 3 mesi. Meglio ricorrere alla Terapia Cognitivo Comportamentale per il trattamento dell’insonnia cronica che con circa quattro sedute psicologiche può suggerire accorgimenti e strategie da utilizzare per migliorare il sonno. Per una buona qualità del sonno sono tre gli elementi necessari: profondità, durata, (per gli adulti circa 7-8 ore di sonno) e continuità. Al contrario, la scarsa qualità del sonno porta problemi alla capacità di concentrazione, di memorizzazione e di apprendimento e porta ad una maggiore vulnerabili agli incidenti, oltre che alla depressione.
Per la Giornata mondiale del sonno la Rete dei centri di medicina del sonno offre nelle sue sedi sabato 16 marzo screening gratuiti, dalle 8,30 alle 13, da prenotare al numero verde 800 909646.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)