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Cassinis Alessandro

Incontri ravvicinati con la morte "La coscienza non finisce mai"

Il Secolo XIX, 15-09-2017, p.1

Il cardiologo olandese Van Lommel, 74 anni, racconta che cosa hanno visto i sopravvissuti ad una pre-morte e a Genova, dove oggi terrà una conferenza organizzata da Braccialetti Bianchi, conferma che, pur non avendone una prova certa, la coscienza sopravviva al nostro corpo e non è condizionata dal cervello, come vuole il paradigma materialista.

La Nde, ovvero la near-death experience (la morte apparente) nel paziente tornato in vita, provoca sempre profondi cambiamenti, cancella la paura della morte e migliora la sensibilità intuitiva. Spiega Van Lommel: "La coscienza sembra essere non locale e il cervello ha una funzione di facilitazione e non di produzione per sperimentare la coscienza. Se possiamo desumere che la coscienza continui anche dopo la morte? Credo che la morte, come la nascita, possa essere un semplice passaggio da uno stato di coscienza all'altro. Inoltre sono convinto che la morte è solo la fine dei nostri aspetti fisici, del corpo, ma non della nostra coscienza".

(Sintesi redatta da: Nardinocchi Guido)

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Autore (Cognome Nome)Cassinis Alessandro
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2017
Pagine1
LinguaItaliano
OriginaleNo
Data dell'articolo2017-09-15
Numero
Fonte
Approfondimenti Online
FonteIl Secolo XIX
Subtitolo in stampaIl Secolo XIX, 15-09-2017, p.1
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Nardinocchi Guido)
Volume
Approfondimenti
Cassinis Alessandro
Parole chiave: Atteggiamento verso la morte